Bonus bici, dalla Campania all’Emilia-Romagna: come funzionano gli incentivi
Sono diverse le iniziative a livello locale per favorire la mobilità green: lo scorso anno il Comune di Battipaglia ha liquidato quasi 1,4 milioni ai dipendenti che si erano recati a lavorare con la bici, mentre quelli di Rubano e di Trento prevedono un incentivo economico "chilometrico" per la strada da fare su due ruote tra casa e lavoro. L’Emilia-Romagna, invece, ha messo a disposizione 2 milioni e 387 mila euro come contributo per l’acquisto di biciclette, anche con pedalata assistita
- Pedalare e allo stesso tempo guadagnare. Sarà per l’idea di ritrovarsi in busta paga qualche euro in più, oppure per evitare di rimanere bloccati nel traffico, fatto sta che andare al lavoro con la bicicletta attrae sempre più persone. In Italia, da Nord a Sud, esistono diversi incentivi per la mobilità green, grazie ai fondi che gli enti pubblici mettono a disposizione
- Ha preso la palla al balzo, per esempio, il Comune di Battipaglia in provincia di Salerno, che l’anno scorso ha liquidato 1.356,73 euro ai dipendenti che si sono recati a lavoro con la bici, grazie ad un bando della Regione Campania e a un finanziamento ad hoc
- Ma come funzionava questo bonus bici? I dipendenti disposti a lasciare a casa la macchina per almeno cinque giorni al mese si sono visti accreditare fino a un massimo di 100 euro in busta paga. I chilometri percorsi sono stati monitorati con una tecnologia apposita, che verifica l’effettivo percorso svolto, premiando soltanto chi effettivamente usa la bici per fare il tragitto casa-lavoro
- Le modalità per ricevere l’incentivo sono simili ovunque: nel Comune di Rubano, in provincia di Padova, il tragitto casa-lavoro o casa-scuola deve prevedere un percorso minimo di 3 chilometri; l’incentivo economico è di 0.25 euro al chilometro per un tetto massimo di 6 euro al giorno e di 50 euro al mese
- L’incentivo è stato replicato anche a Trento: un centinaio di dipendenti, 34 aziende del territorio, con circa 10 mila dipendenti coinvolti e l’Università di Trento, con i suoi 15mila studenti, hanno aderito all’iniziativa
- Ma qual è il risparmio di una simile iniziativa? A Cuneo hanno calcolato quale è stato il vantaggio per il clima: nel 2023 sono stati risparmiati 40.102,27 kg di Co2, ovvero 286.441,47 chilometri pedalati in 91.914 viaggi. Il merito di un simile dato è di 900 cittadini, che dal 2021 hanno preso la bici per andare al lavoro
- A questo proposito la Regione Emilia-Romagna anche per il 2024 ha messo a disposizione 2 milioni e 387 mila euro come contributo per l’acquisto di bici, anche con pedalata assistita, per tutti i maggiorenni. Il bando verrà rinnovato anche nel 2025: in tutto sono 9 i milioni di euro per il triennio 2023-2025
- Questa svolta green ha attratto l’interesse sia degli amanti della bici che della comunità medica, che evidenzia come l’allargamento della platea sia ancora difficile. “Il bike to work è da incoraggiare. Ma dobbiamo concentrarci sulla sicurezza di tutti: i pericoli della strada sono accentuati dal fatto che poche città hanno piste ciclabili sicure”, ha dichiarato Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, a Il Messaggero
- Altro fattore da considerare è lo smog. “In molte città del nord, soprattutto a febbraio, si è più esposti alle sostanze nocive. Le ciclabili non andrebbero realizzate a fianco delle macchine”, ha sottolineato Signorelli
- Altro fattore da non trascurare sono gli investimenti. “Andare al lavoro in bicicletta è da favorire dove le distanze lo permettono. Per fortuna molte regioni si stanno muovendo, ma occorre anche un intervento a livello nazionale. Bisogna garantire la sicurezza, ripensando la viabilità urbana. Bisogna poi puntare sull’educazione dei piccoli, garantendo strade sicure per andare a scuola”, sottolinea Giuliano Giubelli, vicepresidente Fiab