L'Fmi non cambia le stime: l'Italia quest'anno crescerà dello 0,7%
EconomiaIl Fondo Monetario Internazionale migliora le previsioni sul Prodotto Interno Lordo mondiale. L'inflazione è vista in calo ma suggerisce di evitare un prematuro taglio dei tassi d'interesse. Per il nostro Paese si aspetta una crescita nel 2024 allo 0,7%, stesso livello raggiunto nel 2023
Non ha certo brillato, ma si è difesa, l’economia italiana nel 2023. La spinta arrivata dopo la straordinaria caduta nel primo anno di pandemia si è esaurita, l’inflazione – seppure in calo - ha continuato a mordere, la guerra in Ucraina e il conflitto in Medioriente minacciano i prezzi dell’energia e i commerci mondiali.
Istat: nel 2023 Pil +0,7%
Così il prodotto interno lordo l’anno scorso ha segnato una crescita dello 0,7 per cento annuo, ci dice l’Istat nella sua stima preliminare, che tiene conto del piccolo aumento (+0,2) registrato nell’ultimo scorcio del 2023.
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Meglio di noi Spagna e Francia, Germania in recessione
Se guardiamo al di là dei nostri confini le cose non sono andate molto meglio: la Spagna ha avuto un rialzo inaspettato, la Francia non ci ha superato di molto, mentre la Germania, la locomotiva d’Europa, è caduta in recessione. Risultiamo al di sopra della media europea (+0,5) ma un gradino più in basso di quanto si aspettava il governo, che prevedeva che il Pil aumentasse dello 0,8, anche se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva paventato un rallentamento.
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L'Fmi migliora le stime a livello globale
Per l’anno in corso lo scenario non dovrebbe cambiare di molto. Il Fondo Monetario Internazionale non si aspetta alcun balzo anche se, a livello globale vede un miglioramento rispetto a quanto ha formulato a ottobre (dal 2,9 al 3,1%) .
Le variabili che pesano
La pressione degli alti tassi d’interesse per combattere l’inflazione, la stretta sugli aiuti pubblici e la bassa produttività portano l’Istituto di Washington a maggior ottimismo per Stati Uniti e Cina, non per l’Europa però, mentre la Russia, nonostante le sanzioni, dovrebbe risalire del 2,6 per cento.
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I rischi di una crescita meno robusta
Per l’Italia nessuna differenza rispetto a quanto registrato nel 2023, con previsioni – dunque - in linea con quelle degli altri maggiori osservatori e più pessimistici rispetto a quanto si aspetta il governo. Che, con un Pil che correrà meno, rischia di dover tagliare la spesa o aumentare le tasse per poter mantenere le promesse.
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