Costo Autostrade 2024, nuova ondata di rincari: dove si spende di più
Il monitoraggio di Altroconsumo su 38 tratte autostradali nazionali conferma aumenti medi del 2,2% dallo scorso luglio. Tra le tratte analizzate, quella dove si registra l'incremento più consistente (+5,3%) è la Cavenago-Milano Est. Soltanto sei percorsi, specifica Il Sole 24 Ore, non hanno registrato aumenti
- A partire dal primo gennaio 2024 in tutto 19 tratte autostradali italiane costano fino al 2,3% in più. Nello specifico, aumentano la Milano Serravalle, l’Asti-Cuneo, la Brescia-Padova, l’Autovia Padana. Ad Autostrade per l’Italia è stato riconosciuto un aumento dell’1,51%, Tangenziale di Napoli (0,76%), Salerno-Napoli (1,86%)
- Soltanto sei tratte non hanno rincari. In totale – ricorda Il Sole 24Ore – i chilometri di rete autostradale complessivi a pedaggio in Italia sono 6mila. Il monitoraggio di Altroconsumo su 38 tratte autostradali nazionali conferma aumenti medi del 2,2% dallo scorso luglio
- L’aumento, secondo quanto deciso dal Consiglio dei ministri, è adeguato all'aumento dell'inflazione prevista dalla Nadef per il 2024, cioè proprio il 2,3%. Di fatto, per proteggere le entrate dei concessionari autostradali, si applica un meccanismo simile alla vecchia scala mobile, ma varrà solo fino a fine marzo 2024: poi le tariffe saranno decise dai Piani economico-finanziari che le società non sono ancora riuscite a produrre
- Nel monitoraggio di Altroconsumo tra le tratte analizzate, quella dove si registra l'incremento maggiore (+5,3%) è la Cavenago-Milano Est. Si tratta di una delle strade più battute dell'hinterland milanese percorse dai pendolari, come la tratta Bergamo-Milano
- Un esempio: per andare da Civitavecchia a Roma Sud, per esempio, dal 1° gennaio si spendono 4,50 euro (+4,7%). Seguono il tratto Pavia-Milano Ovest (+3,7%) e Venezia Mestre-Padova Est: qui gli aumenti arrivano al 3,3%. Tra le tratte analizzate registra l'aumento in valore assoluto (+0,40 euro) è la Milano Est-Venezia Mestre via A4: in questo caso l'incremento percentuale arriva al 2% rispetto alla rilevazione dello scorso luglio 2023
- Intanto le organizzazione dei consumatori sono in rivolta. Secondo Assoutenti i rincari "sono ingiustificati e favoriscono solo gli utili dei gestori privati autostradali". Il Codacons: "Invece di aumentarli i pedaggi dovrebbero essere diminuiti come forma di indennizzo a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023"
- Da parte di Autostrade per l'Italia si fa notare che è dal 2018 (cioè dal crollo del Ponte Morandi) che la concessionaria non applica aumenti tariffari, salvo alcuni rincari autorizzati per singole tratte con un decreto interministeriale a firma Salvini-Giorgetti nel 2023
- Non dovrebbero invece aumentare i pedaggi della A24-A25, la cosiddetta Autostrada dei Parchi, in concessione al gruppo Toto che, dopo aver riavuto le concessioni, ha garantito di mantenere fino al 2032 le stesse tariffe del 2017
- Come accennato, l'aumento è una misura di salvaguardia dei concessionari e avrà efficacia fino al 30 marzo 2024 per dare più tempo alle società autostradali di presentare le proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari (Pef)
- Nel maggio 2022, la prima concessionaria autostradale è passata a un nuovo gruppo di soci, fra questi i fondi di investitori Blackstone e Macquarie, e i nuovi soci hanno a loro volta azionisti a cui rendere conto