Smart working, verso la proroga al 31 marzo per alcuni dipendenti pubblici. A chi spetta
Il governo studia uno slittamento dalla scadenza di fine mese per i lavoratori che soffrono di determinate patologie. Nella Pa restano esclusi i genitori con figli piccoli, che possono richiedere l'attività da remoto tramite i piani di organizzazione previsti dalle singole amministrazioni (Piao). Il nodo si concentra ora sulle risorse, in particolare nella scuola dove sarà necessario sostituire i docenti in cattedra
- I primi mesi del nuovo anno potrebbero portare ad una conferma delle regole vigenti sullo smart working per i dipendenti pubblici considerati fragili. Il governo pensa a una proroga di tre mesi, dal 31 dicembre al 31 marzo 2024, per la possibilità di usufruire della modalità di lavoro da remoto. Ecco a chi spetta
- Dall’inizio della pandemia l’opzione dello smart working nella Pa è stato prorogato più volte, l'ultima ha oltrepassato la scadenza del 30 settembre, e oggi troverebbe nuova linfa dall’aumento di contagi Covid
- Secondo l’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute per la quarta settimana consecutiva è in crescita la curva epidemica del Covid in Italia con un tasso di positività al 20,9%, anche se ha registrato un primo rallentamento
- Per quanto riguarda il perimetro d’accesso al lavoro agile un decreto interministeriale (Pa, Salute e Lavoro) del febbraio 2022 fissa i requisiti. Sono considerati fragili i dipendenti con una marcata compromissione della risposta immunitaria o in attesa di trapianto d’organi, affetti da una patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi e mielosoppressivi o che hanno sospeso le cura da meno di 6 mesi
- La legge estende l’opzione dello smart working anche per i dipendenti pubblici che soffrono di tre o più patologie tra cardiopatia ischemica, fibrillazione delle arterie, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità
- Nel complesso i lavoratori fragili sfiorano quota 1 milione tra settore pubblico e privato. In alcuni gruppi social di dipendenti pubblici si chiede al governo di allentare i parametri fissati quasi due anni fa
- Nel settore privato hanno diritto al lavoro agile tutti i lavoratori fragili più esposti al rischio di contagio Covid sulla base di valutazioni mediche
- Nei giorni scorsi la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento delle opposizioni che proroga al 31 marzo il diritto allo smart working nelle aziende anche ai genitori di minori under 14
- A differenza del settore privato, dall'estensione del diritto allo smart working restano esclusi i genitori di figli piccoli che lavorano nel pubblico impiego. In questo caso il disco verde all'attività da remoto dipende dai piani di organizzazione del lavoro in capo alle singole amministrazioni (Piao)
- L’eventuale proroga al 31 marzo 2024 del diritto di lavoro da remoto per i “super fragili” è subordinato al reperimento di risorse, in particolare per alcuni settori come la scuola dove scatterebbe la sostituzione dei docenti in cattedra tramite supplenti. Gli insegnanti fragili sarebbero assegnati ad attività di supporto all’attuazione del Piano triennale dell’offerta formativa (Pon)