Inflazione in calo a ottobre, Italia la migliore dell'Ocse a 1,7%

Economia

La Penisola ha registrato il tasso di inflazione su base annua più basso tra i paesi del G7, passando dal 5,3% di settembre all'1,7% di ottobre. Tendenza al ribasso specialmente per i beni alimentari e l’inflazione di fondo. Ocse: "Livello più basso da ottobre 2021"

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Inflazione in calo a ottobre del 2023: un dato positivo per tutta la zona Ocse che, dopo il 6,2% registrato a settembre, ha visto una diminuzione fino al 5,6% nel mese successivo. Per i Paesi coinvolti, come spiega l’Ocse in una nota, si tratta "del livello più basso di inflazione mai registrato da ottobre 2021". Una particolare menzione di merito per l’Italia che, tra tutti i Paesi del G7, ha ottenuto il dato migliore “passando dal 5,3% di settembre all'1,7% di ottobre".

La situazione negli altri Paesi

Tra tutti i Paesi del G7, in generale l'inflazione è calata e si è stabilizzata al 3,4% ad ottobre, dopo il 4,1% di settembre. Si tratta del livello più basso da ottobre 2021, anche se un tasso simile è stato brevemente avvicinato nel giugno 2023 al 5,7%. Crollo dell'inflazione anche nella zona euro dove il dato è diminuito al 2,9 % ad ottobre, dopo il 4,3% di settembre. Trend inverso invece per Grecia, Repubblica Ceca e Costa Rica, dove l'inflazione è aumentata di un punto percentuale o più. Tassi vicini allo zero in Danimarca, diventando negativi nei Paesi Bassi e rimanendo negativi in Costa Rica nonostante l'aumento. 

Settore alimentare e beni energetici

Altra nota di merito per l’Italia per quanto riguarda l’inflazione dei beni energetici: trend in negativo per tutta la zona Ocse ma il calo più marcato lo ha registrato la nostra penisola, insieme a Regno Unito e Irlanda. La diminuzione dell’inflazione è in gran parte dovuta al forte aumento dell'indice dei prezzi al consumo dell'energia nell'ottobre 2022 (ossia l'effetto base). L'inflazione di fondo (inflazione al netto di alimentari ed energia) è rimasta sostanzialmente stabile al 6,5% nell'ottobre 2023. Nella zona Ocse, anche l’inflazione legata al settore alimentare ha continuato a rallentare rapidamente, raggiungendo il 7,4% in ottobre, in calo rispetto all'8,1% di settembre. La diminuzione ha riguardato 32 Paesi, ma ha comunque superato il 10% in Turchia, Islanda, Colombia e Regno Unito.

Patuelli: "Non ci sia ritardo sulla riduzione dei tassi"

"Non vorrei che dopo il ritardo in partenza nell'aumento, ci fosse anche un ritardo nel rallentamento e nella riduzione dei tassi". Così il presidente dell'Abi Antonio Patuelli a margine di un convegno promosso dalla Camera di commercio di Firenze. "Vi è un calo accelerato dell'inflazione nei Paesi europei - ha osservato - dovuto in particolar modo alla riduzione dei prezzi dell'energia, riduzione che si è rafforzata nelle ultime settimane. Penso che questo sia importante: ed è importante coglierlo, questo indicatore, non in ritardo". Dunque, ha proseguito Patuelli, "confido che questi dati possano contribuire a portare il dibattito, che oggi è sulla stabilizzazione dei tassi per un periodo prolungato, sulla riduzione dei tassi. Noi abbiamo una prospettiva di riduzione indicata a metà del 2024 da parte delle società di rating, che però hanno compiuto le loro analisi circa un mese fa, le prime in particolare, e quindi prima che si accentuasse questa riduzione dell'inflazione". 

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