Il numero uno della Banca d’Italia ha parlato per la prima volta da quando ha preso incarico nel nuovo ruolo. Collegato in video ad una conferenza organizzata a Francoforte dalla Bce sulle implicazioni macroeconomiche delle valute digitali, ha avvertito: “Non agire ci costerebbe caro”
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Nel suo primo discorso da governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta riprende in mano un dossier che ha seguito in prima persona fino al mese scorso, cioè l'euro digitale, e posiziona Bankitalia in prima fila nel sostegno alla moneta del futuro. Il progetto deve andare avanti, avverte, perché il costo della sua mancata emissione potrebbe essere significativo". Il governatore, collegato in video ad una conferenza organizzata a Francoforte dalla Bce sulle implicazioni macroeconomiche delle valute digitali, ha ricordato che le banche centrali hanno il mandato di garantire la stabilità, sia monetaria che finanziaria, e sono naturalmente inclini alla prudenza. "Ma la prudenza non deve significare inazione", ha chiarito.
I vantaggi delle valute digitali
Panetta è stato a capo della task force Bce sull'euro digitale fino alla sua nomina alla guida di Bankitalia. Poco prima di partire per Roma, ha traghettato il progetto nella sua seconda fase, portandolo da quella esplorativa a quella preparatoria. Per la possibile emissione serviranno almeno altri due anni, durante i quali la Bce metterà a punto test, simulazioni e il quadro delle regole, anche sul profilo della privacy, della valuta che dovrebbe affiancare e non sostituire il contante nei 20 Paesi dell'Eurozona. Secondo Panetta i vantaggi delle valute digitali delle banche centrali saranno notevoli. Prima di tutto, garantirebbero concorrenza, privacy e il buon funzionamento dei pagamenti. Cosa che attualmente il mercato dei pagamenti digitali non può assicurare, essendo dominato da una serie di società private, orientate principalmente ai loro profitti e interessi e non a quelli dei cittadini.
Le parole di Panetta
In una realtà in rapidissima espansione (i pagamenti digitali sono triplicati nell'area euro tra il 2019 e il 2022), bisogna agire in fretta per dare ai cittadini un'alternativa affidabile e pubblica, accessibile senza i limiti e le condizioni che pongono oggi le società che offrono servizi di pagamento. "Mentre i bonifici e gli addebiti diretti paneuropei funzionano grazie a schemi di pagamento e infrastrutture europei, non è così per le carte e alcuni tipi di pagamenti online, il cui utilizzo sta crescendo in modo sproporzionato", ha spiegato Panetta, sottolineando come "i pagamenti paneuropei sono nelle mani di attori internazionali", che aumentano la nostra dipendenza dai canali di pagamento che forniscono. È quindi necessario mettere in campo una soluzione "pubblica e apertamente accessibile che salvaguardi la concorrenza, guardi alle esigenze dei consumatori e preservi l'autonomia europea".