Mutuo prima casa, con fine bonus per gli under 36 rischio stangata fino a 10.600 euro
Salvo modifiche parlamentari verrà prorogato solamente il Fondo di garanzia per i mutui, rifinanziato con 282 milioni di euro. Secondo i calcoli de "Il Corriere della Sera", per i giovani che acquistano il primo alloggio alloggio da privati o dal costruttore il mancato rinnovo delle esenzioni fiscali nel 2024 comporterà un aggravio di costi non indifferente
- Per chi ha meno di 36 anni e cerca di comprare casa il 2024 rischia di comportare più spese. Una serie di detrazioni fiscali in scadenza al 31 dicembre di quest’anno non sono state rinnovate. Ecco quali
- La Legge di bilancio 2024 ha rifinanziato con 282 milioni di euro l’attività del Fondo Consap. Conosciuto anche come fondo Gasparrini, lo strumento sostiene gli acquirenti nati fino al 31 dicembre 1988 favorendo le condizioni preliminari per l'ottenimento del mutuo per l'acquisto della prima casa
- Ancora per il prossimo anno, il Fondo di garanzia gestito da Consap continuerà a garantire verso le banche fino all’80% del debito residuo in caso di insolvenza dell’acquirente che al momento dell’accensione del mutuo ha meno di 36 anni
- Agevolazioni come l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale oppure dall’imposta sostitutiva o del credito di imposta Iva sono invece destinate a scomparire a partire dal prossimo anno
- Un’analisi del Corriere della Sera ha stimato l’aggravio di costi per i giovani che dal 1° gennaio acquisteranno l’immobile da un privato o dal costruttore
- Nel caso di un rogito con un venditore privato si tornerà a pagare l’imposta calcolata sulla rendita catastale dell’immobile moltiplicata per 115,5
- Ipotizzando un prezzo di 125mila euro, con l’imposta di registro al 2% l’aggravio di costi ammonta a 2.600 euro, quelle ipotecaria e catastale a 50 euro l’una
- Ulteriori costi si aggiungono anche per chi decide di acquistare dal costruttore. In questo caso l’Iva al 4% cesserà di generare un credito d’imposta equivalente. I tributi di registro, ipotecari e catastali peseranno fino a 200 euro ciascuno
- Calcolando un mutuo da 200mila euro, la fine dell’esenzione dall’imposta sostitutiva dello 0,25% arriverà a pesare 500 euro in più sul prestito
- In fase di rogito l’acquirente può optare per l’una o l’altra base imponibile, ma la rendita catastale moltiplicata è in larga parte più bassa del prezzo reale