Tim, il Cda ha approvato la cessione della rete a Kkr. Vivendi: illegittimo, ricorreremo

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Il via libera è arrivato con 11 voti favorevoli: non servirà il voto di un'assemblea straordinaria o consultiva. Il perfezionamento dell'operazione avverrà entro l'estate 2024. Vivendi tuona: "La decisione del Cda è illegittima, tuteleremo i nostri diritti e quelli degli investitori". Dura anche la reazione di Merlyn: "Si convochino i soci"

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Dopo una serie di riunioni cominciate venerdì, il Consiglio di amministrazione di Tim ha approvato, con 11 voti favorevoli, la vendita della rete fissa a Kkr. Lo annuncia una nota del gruppo. Il fondo americano ha messo sul piatto 20 miliardi, che potrebbero crescere di altri due con la fusione con Open Fiber. La decisione non dovrà passare per il voto di un'assemblea straordinaria o consultiva.

Debito ridotto di 14 miliardi

Nella nota diffusa dal gruppo, si legge che la vendita della rete fissa a Kkr consente a Tim una riduzione del debito di circa 14 miliardi di euro. Il perfezionamento di questa operazione è atteso entro l'estate 2024. Il Consiglio di amministrazione ha conferito mandato all'amministratore delegato per ricevere un'offerta migliorativa per Sparkle.

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La nota su Merlyn Partners e RN Capital Partners

Il Cda di Tim fa poi sapere di aver preso atto della comunicazione inviata da Merlyn Partners e RN Capital Partners - l'annuncio di un piano alternativo e la richiesta di un cambio di governance con la sostituzione dell'ad Pietro Labriola - "ritenendola non in linea con il piano di delayering della società, come presentato agli investitori nel già citato Capital Market Day".

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Merlyn: "Decisione irrispettosa e sbagliata"

Secondo Merlyn, "la decisione del Cda di Tim di approvare l'offerta di Kkr senza sottoporre la decisione ad un voto dell'assemblea dei soci è irrispettosa e sbagliata". Il fondo "ribadisce" insieme ai suoi partner in questo progetto "la volontà di riservarsi a procedere con ogni possibile azione che porti il Cda a convocare al più presto un'assemblea dei soci dove poter decidere se il piano approvato in autonomia dal Cda sia quello che i soci desiderano per la loro azienda o se preferiscano un futuro differente e, a nostro avviso, migliore".

Vivendi: "Decisione del Cda è illegittima"

"I diritti degli azionisti di Tim sono stati violati" e "la decisione del Cda è illegittima". Così Vivendi ha commentato il via libera all'operazione Tim-Kkr. La società fa sapere in una nota che "utilizzerà ogni strumenti legale a sua disposizione per contestare questa decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti". Vivendi ritiene che l'accettazione dell'offerta si avvenuta "senza prima informare e chiedere il voto degli azionisti di Telecom Italia, contravvenendo alle regole di governance applicabili". La nota prosegue: "Le motivate richieste di Vivendi, espresse attraverso molteplici comunicazioni al Consiglio di amministrazione, ai sindaci e all'autorità di vigilanza del mercato (Consob), volte a tutelare tutti gli azionisti e ad impedire una situazione così pregiudizievole, sono state completamente ignorate". La società francese tuona: "Il Consiglio ha privato ciascun socio del diritto di esprimere il proprio parere in assembela, nonché del connesso diritto di recesso per i soci dissenzienti".

Un lungo weekend di riunioni

La riunione di venerdì del Cda si era focalizzata sugli studi portati dagli advisor in tema di congruità dell'offerta rispetto al valore degli asset e sulla sostenibilità dell'assetto che comporterà la cessione della rete (e, quindi, il futuro di ServiceCo). Sabato, invece, il board ha affrontato le altre tematiche di profilo legale su quale organo sociale sia competente a deliberare. A tale riunione erano presenti gli advisor di Tim. A rispondere alle domande dei consiglieri d'amministrazione c'erano gli advisor finanziari Goldman Sachs, Mediobanca, Lion Tree, Equita e Vitale con le loro fairness opinion sull'offerta di Kkr. Per gli aspetti legali era presente il consulente del gruppo Francesco Gatti. C'erano poi i giuristi che hanno espresso i pareri sul nodo relativo agli organi sociali che devono deliberare sull'operazione (Piergaetano Marchetti e Andrea Zoppini) e c'erano i giuristi che si sono pronunciati sulla questione della correlazione come parte correlata del Mef.

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La radiografia di Kkr

Quattrocento miliardi di dollari amministrati, quasi 1.700 impiegati e consulenti, oltre 550 analisti capaci di consigliare investimenti da una rete dislocata in 20 città di 16 diverse nazioni di quattro diversi Continenti. Questo è il fondo statunitense Kkr, il cui nome completo è Kohlberg Kravis Roberts & Co. Nato nel 1976 a New York, in questi anni ha effettuato investimenti in oltre 160 società di numerosi campi, dall'energia alle infrastrutture, passando per il real estate e il credito. L'interesse di Kkr per Tim era chiaro sin dal 2021, quando fece un'offerta (rifiutata) per rilevare l'intero gruppo.

Una proposta appoggiata dal governo

L'attuale proposta, accolta dal Cda di Tim, ha l'appoggio del governo italiano. Il 10 agosto scorso è stato infatti sottoscritto un memorandum tra il Mef e Kkr, che poi a

sua volta il 16 ottobre ha presentato l'offerta vincolante ora accettata dal board. L'intesa prevede che se l'accordo tra Tim e Kkr si perfezioni, il Tesoro possa rilevare fino al 20% della Netco, a valle di un investimento di circa 2,5 miliardi di euro.

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