
Introduzione
Continuano a scendere i prezzi dei carburanti alla pompa che ieri avevano già toccato un minimo dal 2022. Se si eccettua il periodo tra settembre e dicembre 2022, quando era in vigore il taglio delle accise deciso dal governo Draghi dopo la crisi energetica seguita all'invasione russa dell'Ucraina, il prezzo medio nazionale della benzina è al livello più basso dal 31 dicembre 2021. Da inizio aprile i prezzi praticati alla pompa sono scesi di poco meno di cinque centesimi al litro. Eppure, il calo del prezzo della benzina non è paragonabile al crollo di quello del petrolio scatenato dall'onda lunga della guerra dei dazi di Trump
Quello che devi sapere
Valore del greggio distante da quello di inizio anno
Dopo l’annuncio della tregua di 90 giorni per i dazi reciproci c’è stato un rimbalzo, ma il valore del greggio è rimasto molto distante da quello di inizio anno. Il 2 aprile, giorno in cui Trump ha annunciato i dazi, il Brent ha chiuso a 74,95 dollari al barile mentre il West Texas Intermediate scambiato a New York a 71,7 dollari. Rispetto ai picchi registrati nel 2025, il petrolio risulta oggi deprezzato del 23%, col Wti che passa dai 78 dollari al barile di metà gennaio agli attuali 60 dollari, mentre il Brent è sceso dagli 82 dollari di gennaio agli attuali 63 dollari, ha osservato nei giorni scorsi il Codacons evidenziando che il prezzo della benzina alla pompa è passato da una media al self di 1,823 euro al litro agli attuali 1,764 euro, con una riduzione di appena -3,2%. Mentre il gasolio è passato da una meda di 1,726 euro/litro di metà gennaio agli odierni 1,662 euro, in calo del -3,7%

Il Codacons denuncia le anomalie del settore petrolifero
Se il ribasso del petrolio si trasferisse direttamente sui listini ai distributori, un litro di benzina costerebbe poco più di 1,4 euro, con un risparmio di circa 36 centesimi al litro rispetto ai listini attuali, pari a -18 euro a pieno. Il diesel costerebbe circa 1,33 euro al litro, con un risparmio da 16,6 euro a pieno. Tra il calo del greggio e quello della benzina invece c’è una “sproporzione abnorme che dimostra ancora una volta le anomalie del settore petrolifero, con i prezzi dei carburanti alla pompa che salgono immediatamente al crescere del greggio, ma non calano proporzionalmente quando le quotazioni del petrolio crollano", denuncia il Codacons
Le possibili spiegazioni del divario
Azzurra Pacces, esperta di Staffetta Quotidiana, ha spiegato al Corriere della Sera che “non è corretto paragonare i cali del prezzo del petrolio a quelli della benzina e del gasolio alla pompa, poiché le quotazioni industriali dei carburanti hanno un mercato collegato ma distinto rispetto a quello petrolifero. Al costo industriale, va poi aggiunto quello della logistica, "che può essere anche elevato, comprendendo, tra le altre voci, le spese per il trasporto e per adempiere l’obbligo di miscelazione con i biocarburanti"
L'incidenza delle accise
Un’altra spiegazione del divario sta nel fatto che probabilmente le compagnie non vogliono svalutare un prodotto già acquistato a prezzi sensibilmente più alti. A incidere sono anche le imposte sulla benzina (accise+Iva) che pesano per il 60% sul prezzo finale, mentre quelle per il gasolio per il 56,2%. Attualmente le accise sui carburanti sono pari a 62 centesimi al litro per il gasolio e 73 per la benzina
