Manovra, la crisi in Israele potrebbe cambiare le carte in tavola

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Crescita a rischio. Il conflitto in Medio Oriente aggiunge instabilità a una quadro economico già incerto. Se la situazione peggiorerà il ministro del Tesoro non esclude una revisione delle stime alla base della prossima legge di Bilancio

ascolta articolo

“Il ferreo controllo dell'andamento della spesa diventerà un imperativo non più eludibile". Con questa premessa Giancarlo Giorgetti spiega come la prossima manovra sarà all’insegna di quella che definisce “prudenza realista”, a maggior ragione adesso che sulla crescita pesa anche il conflitto in Medio Oriente.

Debito sotto osservazione

Un messaggio chiaro, quello del ministro dell’Economia in audizione in Parlamento, per mettere un argine alle richieste della politica e per rassicurare i mercati, quando aggiunge che la sostenibilità del debito è la sfida più importante che ha davanti il Paese.

Possibili revisioni

"Abbiamo previsto diversi scenari, vediamo come andrà. Se la situazione peggiorasse credo ci sarà bisogno di una riflessione globale, non solo in Italia". Il titolare del Tesore ammette che potrebbero esserci cambiamenti nella cornice  disegnata dal governo con la Nadef se la crisi in Israele dovesse acuirsi. Per ora, comunque, le stime restano quelle messe nero su bianco poche settimane fa.

Stimolare i consumi delle famiglie per spingere il Pil

Immutata la strategia: stimolare il prodotto interno lordo facendo più deficit, cioè chiedendo soldi in prestito agli investitori. Parliamo di quasi 16 miliardi, sui 22 del valore ipotizzato della legge di Bilancio, che finiranno interamente per finanziare misure per aiutare le famiglie con redditi medi e bassi.  

Le misure in cantiere

Il governo vuole prorogare il taglio dei contributi per i dipendenti, rimodulare l’Irpef (l’imposta sui redditi) in modo da alleggerire le tasse, aiutare chi ha due o più figli, aumentare degli stipendi nel pubblico impiego, a partire dal personale sanitario. Tutti interventi che metteranno soldi in più in busta paga con l’obiettivo di spingere i consumi, mentre restano fuori dai radar i progetti più ambiziosi, a partire dalla riforma delle pensioni.

Incognita coperture

Non è però ancora chiaro come si troveranno tutte le risorse, un aspetto evidenziato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che avverte sulle incognite che ruotano intorno alle privatizzazioni (per Giorgetti un percorso a ostacoli ma realizzabile) e all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa. 

Economia: I più letti