Qualità dell'aria, nuove limitazioni e incentivi dalla Lombardia al Piemonte: ecco quali
In Italia si respira male. È così per il 73% della popolazione, che vive in zone dove la presenza di polveri sottoli è oltre i limiti fissati dall’Oms. Le quattro Regioni osservate speciali sono Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Cosa stanno facendo per risolvere il problema?
- In Italia non si respira aria pulita. È così per il 73% della popolazione, che vive in zone dove la presenza di polveri sottoli è oltre i limiti fissati dall’Oms (10 microgrammi per metro cubo di Pm 2.5). È quanto emerge dai dati del monitoraggio atmosferico Copernicus, scrive il quotidiano tedesco Deutsche Welle. La qualità peggiore dell’aria è al Nord Italia: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. Cosa stanno facendo i territori italiani per cercare di risolvere il problema?
- Le 4 regioni sorvegliate speciali sono intanto state chiamate dal Dl 121/2023 “ad aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria, modificando ove necessario i relativi provvedimenti attuativi, alla luce dei risultati prodotti dalle iniziative già assunte per la riduzione delle emissioni inquinanti”. Tutto è nato dalle sentenze della Corte di Giustizia Ue del 10 novembre e del 12 maggio 2022, che hanno messo nero su bianco la pericolosità dell’aria in queste zone. Il testo è entrato in vigore il 13 settembre: sono scattati sei mesi per adeguarsi
- Il testo stabilisce che le Regioni “possono predisporre limiti alla circolazione” – tra ottobre e marzo di ogni anno – “anche delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel, di categoria Euro 5, esclusivamente a far data dal 1° ottobre 2024”. I limiti si applicano in prima battuta ai centri con oltre 30mila abitanti e un “adeguato servizio di trasporto pubblico”. Dal 1° ottobre 2025, si legge nel dl, la limitazione di tali veicoli "è inserita nei piani della qualità dell'aria delle Regioni"
- In Piemonte si è deciso di incentivare i proprietari di veicoli Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 a sfruttare di più i mezzi pubblici. Per farlo, la Regione ha introdotto un bonus di 100 euro valido per l’acquisto di 100mila abbonamenti di trasporto pubblico: bus, metro, treni. I bonus possono essere richiesti fino al prossimo 30 ottobre. Intanto, il blocco degli Euro 5 in 76 Comuni piemontesi è slittato al 2025
- Anche la Lombardia si muove sul fronte incentivi. Negli scorsi mesi è stato aperto un bando – ora chiuso – per incentivare “la sostituzione di veicoli inquinanti con autovetture a zero o bassissime emissioni prevedendo la radiazione di autovetture alimentate esclusivamente a benzina di classe emissiva fino ad Euro 2 incluso o diesel fino ad Euro 5 incluso”, si legge sul sito di Regione Lombardia
- Con contributo ridotto, con il bonus "è possibile acquistare senza radiazione esclusivamente un’autovettura elettrica pura o alimentata a idrogeno". Il Sole 24 Ore scrive poi che si pensa a nuovi bandi per il 2024, dedicati alla sostituzione dei veicoli per le imprese e per gli impianti a biomassa legnosa per i cittadini
- La Lombardia intanto he deciso di prolungare fino alla fine del 2023 i limiti per gli Euro 4 a diesel. Dal prossimo aprile si andrà anche a intervenire sui mezzi Euro 0 ed Euro 1 a metano e Gpl
- Cremona spinge sul trasporto pubblico e cerca di renderlo meno inquinante, candidandosi – per il 2026 – a diventare il primo centro urbano italiano con mezzi totalmente elettrici. Si cerca poi di aumentare l’utilizzo di mezzi alternativi alle auto
- Bonus anche per gli abitanti dell’Emilia-Romagna che, dopo aver rottamato la propria auto, scelgono ad esempio di acquistare una nuova bici (o cargo bike a pedalata assistita). L’incentivo va dai 500 ai 1400 euro. Al bando da ottobre 2024 gli Euro 5
- Il 1° ottobre invece sono scattate in Veneto le misure contro lo smog. Saranno in vigore fino al 30 aprile: in settimana, dalle 08:30 alle 18:30, nelle aree urbane è stop alla circolazione di veicoli a benzina e diesel Euro 1 ed Euro 0
- In Toscana, da poco è arrivato l’ok della Giunta regionale per un intervento da 9 milioni di euro stanziati per interventi funzionali a risolvere il problema degli sforamenti del valore del biossido di azoto NO2: rottamazione dei veicoli diesel fino a euro 5, l'utilizzo del Tpl e della mobilità ciclabile