Benzina, quanto costa nel mondo? A Hong Kong la più cara, in Venezuela la più economica
Da 146 euro a un euro: sono alcuni dei prezzi per fare il pieno nei diversi Paesi del mondo secondo il Codacons, che ha comparato le diverse situazioni con quella dell’Italia, dove un rifornimento di gasolio e di verde possono costare rispettivamente 7 e 8 euro in più. “Le famiglie italiane solo per i rifornimenti di carburante spendono in un anno circa 7,4 miliardi in più rispetto alla media Ue e questo a causa della tassazione eccessiva su benzina e gasolio”, denuncia l’associazione
- Trovarsi a fare il pieno a Hong Kong potrebbe non essere una buona idea: la benzina più costosa al mondo è proprio lì, dove un litro di verde sfiora attualmente i 3 euro al litro (2,920 euro) e un pieno, per un’auto di media cilindrata, costa 146 euro
- Storia diversa, invece, in Venezuela, che può contare su circa il 18% del greggio totale, pari a oltre 46,9 miliardi di tonnellate, dove il prezzo fisso della benzina sovvenzionata dallo Stato si attesta, al cambio attuale, poco sotto i 2 centesimi di euro al litro e per fare un pieno si può sborsare appena 1 euro
- Un prezzo molto simile lo si ritrova da un'altra parte del mondo, in Iran, dove il costo è di 0,03 euro al litro
- Ad evidenziare questi dati in giro per il mondo è il Codacons, che tratteggia anche altri casi limite, come quello tra Islanda, dove si pagano circa 2,2 euro al litro (110 euro a pieno), e Kuwait, dove costa 0,25 euro/litro (12,5 euro a pieno)
- Situazioni molto simili si trovano in Africa, dove i prezzi sono attorno a quota 0,3 euro al litro, circa 15 euro a pieno, in Paesi come Egitto, Algeria e Angola
- In Europa, invece, ci sono più differenze tra Paesi come la Polonia, visto che a Varsavia il pieno costa in media 65,6 euro, e i Paesi Bassi, dove invece fare rifornimento può arrivare a costare anche 106,5 euro, quasi 41 euro in più (+62,3% a pieno)
- E per quanto riguarda il gasolio? Per fare rifornimento conviene andare a Malta, dove si spendono in media 60,5 euro per un pieno, mentre è meglio evitare Paesi come la Svezia, dove può arrivare a costare anche 111,2 euro, circa l'84% in più
- In testa alla classifica europea del caro-benzina dopo i Paesi Bassi, che hanno una media di 2,129 euro al litro, seguono Danimarca (2,086 euro), Grecia (2,040 euro) e Finlandia (2,026 euro). L'Italia si colloca al quinto posto con un prezzo medio della verde pari a 2,001 euro al litro, staccando nettamente Francia (1,971 euro) e Germania (1,942 euro)
- In fondo, precedono la Polonia, dove la media è di 1,313 euro al litro, Malta, dove la benzina costa 1,340 euro, e Bulgaria, dove invece costa 1,449 euro
- Situazione diversa per il gasolio: il Paese europeo più costoso è la Svezia, dove un litro di diesel costa 2,225 euro, seguita da Finlandia (2,039 euro) e Belgio (1,955 euro); l'Italia, con una media di 1,938 euro al litro, si colloca al sesto posto della classifica del caro-gasolio.
- In fondo alla classifica, invece, troviamo Paesi come Malta (1,210 euro al litro), Polonia (1,313 euro) e Bulgaria (1,450 euro)
- Rispetto alla media Ue, pari a 1,840 euro al litro per la benzina e 1,795 euro al litro per il gasolio, gli automobilisti italiani pagano la verde l'8,75% in più, pagando un pieno 8 euro in più (+7,1 euro un pieno di gasolio).
- Il quadro cambia radicalmente se si considera il prezzo dei carburanti al netto delle tasse: in questo caso l'Italia, con una media di 0,912 euro al litro per la benzina e 0,971 per il gasolio, scende in dodicesima posizione in Europa per la verde e in diciottesima posizione per il diesel
- "Le famiglie italiane solo per i rifornimenti di carburante spendono in un anno circa 7,4 miliardi in più rispetto alla media Ue e questo a causa della tassazione eccessiva su benzina e gasolio, che porta i prezzi alla pompa ai vertici della classifica europea”, denuncia il Codacons. “L'ennesima dimostrazione di come il governo debba impegnarsi seriamente per congelare nell'immediato le accise e per introdurre meccanismi che riducano automaticamente il peso delle accise al crescere dei listini alla pompa”, sostiene l’associazione