Benzina e Diesel, prezzo del pieno in Europa: in Italia costa 11 euro in più
Da un confronto europeo effettuato tramite i dati diffusi dalla Faib (Federazione autonoma italiania benzinai) emerge come i costi della benzina e del diesel del nostro paese siano in media molto più alti: tra gennaio e luglio si è registrato un +22,4 centesimi di euro al litro per la benzina e +18,3 centesimi al litro per il gasolio, il più alto dal 2018
- Secondo quanto emerso dai dati diffusi dalla Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) Confesercenti in occasione dell'Assemblea, nel mese di agosto per un pieno di 50 litri di benzina in Italia si è pagato 11 euro in più rispetto alla media europea
- Ipotizzando quindi una media di 4 pieni nel mese, i consumatori italiani hanno investito 388,2 euro, oltre 45 euro in più della media europea, di cui più di 44 euro di imposte
- Confrontando i dati eruopei emerge come in Italia ci sia un aumento di segno positivo sul prezzo al consumo: nella media gennaio-luglio, questo è di +22,4 centesimi di euro al litro per la benzina e +18,3 centesimi al litro per il gasolio, il più alto dal 2018. Lo stacco è determinato principalmente dalla componente fiscale
- Nel prezzo al consumo della benzina e del gasolio nei primi sette mesi del 2023 in Italia, la quotazione internazionale pesa per il 32% per la benzina e per il 35% per il gasolio (nel 2021 il peso era del 26,6% e del 28%).
- Si è appurato inoltre come il ricavo industriale (margine lordo della compagnia) e il ricavo lordo del gestore (pari a 3,5 centesimi di euro, l'1,9% del prezzo della benzina e il 2% di quello del gasolio) insieme costituiscono tra il 10 e l'11% del prezzo finale. Il carico fiscale (Iva e accisa) pesa per il 57% del prezzo della benzina e il 53% del prezzo del gasolio (erano il 48% e il 42% nel 2022)
- Secondo i dati forniti da Faib invece per quanto riguarda il mese di agosto 2023, i prezzi dei carburanti in Italia sono aumentati del +9,5% (benzina) e +2,7% (gasolio), rispetto allo stesso mese del 2022, mentre il Gpl è sceso del -11,5%
- "Per la Faib non c’è tempo da perdere: occorre varare una profonda riforma del settore; occorrono senz’altro nuove regole e risorse, ma anche il controllo e l’affermazione dei diritti contrattuali contro le illegalità". Ad affermarlo è il presidente di Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto in occasione dell'Assemblea e del Sessantesimo anniversario della Fondazione della Federazione autonoma italiana benzinai
- "Dopo sessant'anni siamo qui di nuovo a mettere sul tavolo il tema dei contratti come condizione necessaria ad accompagnare l’evoluzione del settore. Mi auguro che il Ministro, che ha già manifestato a nome del Governo la volontà di varare una riforma complessiva e in questo senso, ci dia buone notizie sui contenuti e i tempi del confronto", ha affermato ancora Sperduto
- Dall'assemblea è emerso inoltre come nel 2023 in Italia si contino 22mila e 600 punti vendita, ovvero il paese con più punti vendita, davanti a Germania, Spagna e Francia, anche se il numero di autovetture per punto vendita è più basso non solo rispetto a quello della Germania ma anche del Regno Unito, della Polonia, delle Francia, della Spagna e della maggior parte dei paesi europei
- Anche l’erogato medio nel nostro paese pari a 1.237 mc/anno è inferiore alla media europea del 47% (differenza pari a 1.176 mc/anno). Il distacco è particolarmente pronunciato rispetto a quasi tutte le economie europee, dalle principali come il Regno Unito che registra un erogato più di tre volte superiore, la Spagna, la Francia e la Germania alle altre come l’Austria, la Polonia, la Norvegia. Dopo l’Italia solo Grecia