Manovra, dote da 14 miliardi grazie al deficit più alto

Economia
Simone Spina

Simone Spina

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Via libera del governo alle nuove stime sui conti pubblici. Rivista al ribasso la crescita economica e alzato il deficit per il 2024, che permetterà di trovare 14 miliardi per finanziare la prossima manovra. La promessa: priorità a misure per aiutare chi ha redditi bassi

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Bonus edilizi, rialzo dei tassi d’interesse ma anche le conseguenze della guerra in Ucraina. Sono questi i motivi, secondo il governo, che riducono le risorse a disposizione e che gli fanno tirare il freno per la prossima manovra.

Buon senso e deficit 

Una legge di bilancio che Palazzo Chigi vuole di buon senso, cioè prudente, ma che sarà in gran parte trainata da più deficit del previsto, cioè maggiore spesa da finanziare sui mercati coi titoli di Stato.

Le nuove stime

I contorni prendono forma con le nuove stime contenute nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef). Si prevede così una crescita nel 2024 meno robusta di quanto formulato in primavera: 1,2 per cento contro 1,5. Rivisto al ribasso anche il Prodotto Interno Lordo di quest’anno: sarà dello 0,8. Il deficit, poi, nel 2023 sfonderà il 5 per cento del Pil a causa – ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – del Superbonus e degli altri sconti fiscali per le ristrutturazioni.

Le misure in pole position

Come detto, in questo quadro l’Esecutivo aumenta anche l'indebitamente del 2024, trovando così i denari – circa 14 miliardi - per la nuova manovra. Soldi da utilizzare – si promette - per aiuti alle famiglie con figli, sostegni a chi ha redditi medio-bassi e per confermare il taglio del cuneo fiscale, che si traduce in buste paga un po’ più pesanti per i dipendenti. Tra le priorità, poi, il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego per alzare gli stipendi, a partire da quelli della Sanità.

La lenta discesa del debito

Nel menu anche la posa della prima pietra della riforma fiscale con l’obiettivo di ridurre le tasse a chi guadagna meno. Il tutto in un contesto, come visto, di spazi limitati, con un debito sostanzialmente invariato e visto in lenta discesa.

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