Inflazione, come investire per mandare i figli all’università: i piani in 5, 10 e 15 anni
Il fenomeno inflattivo, con il suo impatto sempre maggiore sui conti, ha un peso rilevante anche nei nostri investimenti a lungo termine: lo dimostrano le cifre che si devono mettere da parte per mandare i figli all’università. Per pianificare simili investimenti, però, è importante agire d’anticipo e risparmiare una cifra superiore, per non ritrovarsi spiazzati da tassi leggermente superiori al 2% auspicato dalla Banca centrale europea
L’inflazione ha un impatto sempre maggiore sulle nostre vite, ma ciò che ancora non è chiaro è quanto incida anche sulle strategie di investimento a più lungo termine, premesso che resti su questi livelli. L’indice dei prezzi al consumo è sceso in Italia del 5,9% a luglio, un valore dimezzato rispetto a quello di ottobre 2022. Perciò cosa devono fare, ad esempio, i genitori che vogliono pianificare l’investimento economico universitario per i loro figli?
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A questo proposito il Corriere ha stilato tre possibili ipotesi: tre anni di ingegneria all’Università di Napoli, cinque di psicologia alla Sapienza di Roma e altrettanti, pari a un intero ciclo di studi, presso la Bocconi di Milano, ipotizzando che manchino rispettivamente 5, 10 e 15 anni all’immatricolazione. Le risposte sono chiare: per tre anni di ingegneria, i genitori dovrebbero accantonare almeno 28mila euro, 7 mila in più rispetto a quelli necessari oggi. La spiegazione è data ancora una volta dall’inflazione
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Le cifre sono certamente elevate, ma va fatta attenzione ad una variabile di cui non conosciamo la traiettoria nei prossimi anni: in molti pensano infatti che l’inflazione possa non tornare al 2%, ma restare leggermente più alta, vicina al 3%, ancora per un po’. Questo significa che un’inflazione al 3% per il nostro studente di ingegneria porterebbe la spesa a salire a 33 mila euro. Per lo studente della Sapienza il costo tra 10 anni passerebbe dai 52 mila euro di oggi a 64 mila, forse anche a 70 mila
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Per questo è bene che i genitori imparino subito un principio: prima si risparmia, meglio è. Per risparmiare i 28mila euro a 5 anni per il futuro studente dell’Università di Napoli serve un Piano di accumulo (Pac) da 356 euro al mese, che sale a 373 euro nel caso di un’inflazione al 3%. Una cifra decisamente più alta rispetto a quella necessaria per accantonare una cifra più che doppia, 64 mila euro, in un periodo di 10 anni
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Ma come fare per accantonare una simile cifra? È necessario allestire un portafoglio competitivo, magari diviso a metà tra azioni e bond. “Questo consente di bilanciare le esigenze di conservazione e crescita del capitale”, spiega Gian Marco Salcioli, economista di Assiom Forex. Il paniere ipotizzato da Salcioli ha una base di obbligazioni governative dell’area euro, arricchita da una quota di green bond societari e da una componente di titoli obbligazionari del settore finanziario
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La finanza è presente anche nella componente azionaria: l’optimum sarebbe un investimento focalizzato sull’intelligenza artificiale (30%), a cui aggiungere una posizione sul settore farmaceutico, per dare un po’ di stabilità. “Un simile paniere potrebbe essere fonte d’ispirazione per questo studente, dopo l’ingresso nel mondo del lavoro: una parte dei primi risparmi, infatti, potrebbero essere investiti con ingredienti analoghi”, ha detto Salcioli
Per lo studente di Roma, invece, un punto di inflazione in più può significare anche 7 mila euro in più di costi, che significano anche un piano di accumulo più robusto, da 354 euro al mese, anziché i 311 euro immaginati con il 2% di inflazione. Essendo un piano immaginato a 10 anni, è possibile immaginare un portafoglio con un’esposizione del 70% ai mercati azionari e il resto bond. L’investimento iniziale sarebbe di 10mila euro
Ma come si articolerebbe questo portafoglio? Secondo Vito Ferito, responsabile consulenti finanziari di Gamma Capital Markets, il portafoglio ideale prevede uno zoccolo duro di azioni globali sostenibili (42%), a cui aggiungere tecnologia, robotica e intelligenza artificiale; small cap italiane; Cina; biotech e farmaceutico. I bond servirebbero più a bilanciare eventuali rischi. Il consiglio, comunque, è quello di cominciare a liberarsi di azioni per prendere sempre più bond sicuri dopo 5 o 6 anni dall’investimento iniziale
E per lo studente della Bocconi? Per vedere entro 15 anni il proprio figlio inserito in una delle migliori facoltà del Paese è necessario prevedere un investimento di 198 mila euro in caso di inflazione al 2%, di 228 mila se del 3%. Per far questo sarebbe necessario un investimento iniziale di 20 mila euro per un paniere che preveda un’elevata esposizione al mercato azionario. L’esborso complessivo sarebbe di 120 mila euro. I rimanenti 80 mila euro e passa, necessari a raggiungere l’ambizioso budget previsto, saranno frutto dell’investimento realizzato
Vista la tempistica, piuttosto lunga, è possibile immaginare un pacchetto piuttosto aggressivo, con l’80% di azioni e il 20% di bond. Nel paniere ipotizzato, c’è spazio per America (30%), Europa (20%), mercati emergenti (15%) e Giappone (3%). Le tendenze, quelle che possono generare un extra-rendimento, sono note: “energia pulita, economia dello spazio, nuove tecnologie, innovazione tech in campo medicale”, ha sottolineato Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame am
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