Il numero uno di Renault ha parlato del futuro dell'auto elettrica durante il Salone dell'Auto a Monaco di Baviera
"Dobbiamo rispondere, la sfida sarà quella di riuscire a recuperare il potenziale ritardo che abbiamo sviluppato sulla catena del valore della vettura elettrica". A dirlo è il Ceo di Renault Luca De Meo, intervistato da Sky TG24 al Salone dell'auto di Monaco di Baviera.
"Loro hanno cominciato circa una generazione fa -aggiunge il numero uno di Renault - quindi dieci anni fa, però penso che in Europa ci siano le competenze tecniche per poterlo fare. Ormai tutti quanti sono convinti, stanno mettendo i soldi in investimenti necessari perché l'industria dell'automobile sta investendo 250 miliardi nell'affare, quindi quando c'è qualcuno che mi parla, che critica l'industria dell'automobile, che non crediamo troppo all'elettrico, gli farei vedere i conti per dimostrare che in realtà noi stiamo mettendo mani al portafoglio perché queste cose qua funzionano. La cosa che devi fare è portare delle vetture di nuova generazione che non ti chiedano nessun tipo di compromesso con il cliente rispetto alle abitudini che tu hai. Il meglio che possiamo fare è portare questo tipo di prodotto per vedere se passiamo dalla nicchia dei primi innovatori al cuore del mercato".
La transizione energetica
De Meo ha anche parlato dei tempi del passaggio definitivo all'elettrico: "Io penso che abbiamo bisogno di sviluppare una strategia a medio lungo termine, perché queste sono delle partite che durano più di 90 minuti, quindi non è una questione solamente di mettere delle regole. È un lavoro di squadra che va fatto con le autorità, con i regolatori, con i Governi, con le altre industrie, tipo l'industria dell'energia, l'industria delle infrastrutture, per cercare di fare questa transizione che non è altro che motivata, secondo me, da un obiettivo molto nobile, che quello di decarbonizzare il trasporto. Obiettivo che nessuno mette in dubbio". "Noi siamo pronti a sederci al tavolo - conclude De Meo - per sviluppare una strategia che sia efficace e che possa essere modificata se alcune cose non funzionano perché il futuro non è mai prevedibile, si costruisce giorno per giorno, come stiamo facendo e questa è la situazione in cui ci troviamo, però io credo che l'industria europea, non dobbiamo mai dimenticare, è comunque il fiore all'occhiello dell'economia europea e abbiamo i migliori marchi al mondo, quindi bisognerebbe anche evitare di sottostimare le nostre capacità di recupero e di reazione".