
Lavoro, l’Italia ultima in Europa per coinvolgimento dei lavoratori: i dati Gallup
L’Italia è al penultimo posto nella classifica dei 38 Paesi europei stilata dalla società di ricerca americana: dietro di noi soltanto Cipro nord, dove però non sono stati raccolti dati sufficienti. Oltre allo scarso coinvolgimento dei lavoratori e alle condizioni stressanti, denunciate dal 46% degli intervistati, il nostro Paese è in fondo alla graduatoria anche per l’apprezzamento degli emigrati, che evidenziano le difficoltà presenti per svolgere la propria attività

Dietro a tutti e davanti soltanto a Cipro nord. L’Italia è in fondo alla lista dei Paesi dove i lavoratori desiderano trasferirsi secondo una ricerca di giugno della società di ricerca Gallup, che ogni anno intervista migliaia di dipendenti in tutto il mondo per capirne lo stato di salute e i livelli di coinvolgimento in azienda
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COINVOLGIMENTO BASSISSIMO – Fa riflettere soprattutto il livello di coinvolgimento dei lavoratori nelle proprie attività quotidiane, appena il 5%, che mette l’Italia in fondo alla lista dei 38 Paesi (di Cipro nord, ultima, non si hanno dati sufficienti). In fondo alla lista anche Francia (lavoratori coinvolti per il 7%), Spagna e Gran Bretagna (dove il tasso invece sale al 10%)
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LE RAGIONI – Ma perché ci sono simili dati? Lo stress è la ragione principale del malcontento, indicata dal 46% degli intervistati come elemento quotidiano della propria giornata lavorativa. L’11%, poi, dichiara di sentirsi arrabbiato almeno una volta al giorno a lavoro
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POCA MOBILITÀ – Per quanto riguarda la mobilità professionale soltanto il 20% degli italiani ritiene che sia un buon momento per ricollocarsi sul mercato, un dato che sale leggermente (+2%) rispetto al 2022
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SCARSO OTTIMISMO – Evidente come il dato italiano sia di gran lunga inferiore a quello di altri Paesi: i lavoratori provenienti dal Nord Europa sono decisamente più ottimisti, come ad esempio i danesi (70%), gli islandesi (61%) e i lituani (60%)
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LA MEDIA EUROPEA – Il tasso di ottimismo italiano è di gran lunga inferiore anche a quello della media europea (56%) e questo pone il nostro Paese dietro anche a Stati come la Grecia e la Macedonia

TRA LE PEGGIORI - Lo scarso coinvolgimento dei lavoratori e le condizioni di lavoro stressanti non depongono a favore dell’Italia come meta di lavoro prediletta. Tanto che, come anticipato, gli expat bocciano l’Italia come Paese in cui svolgere la propria attività: secondo i dati di InterNations sarebbe tra i 10 peggiori Paesi per la comunità di expat

I MIGLIORI - Nonostante sia apprezzata per il lifestyle, l’Italia si piazza 47esima, ben lontana dal podio composto da Messico, Spagna e Panama. Peggio di noi soltanto Sud Africa, Germania, Corea del Sud, Turchia, Norvegia e Kuwait
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