8 per mille 2023, alla Chiesa cattolica oltre 1 miliardo: tutti i dati

Economia

Rispetto al 2004, quando la Chiesa era scelta dal poco meno del 90% di coloro che facevano una scelta di destinazione, si è verificato un costante aumento delle preferenze degli italiani verso lo Stato

ascolta articolo

La Chiesa Cattolica mantiene un ruolo predominante nella riscossione dell'8 per mille delle dichiarazioni dei contribuenti relative al 2019: e questo vale anche per il 2023 e nelle previsioni per gli anni a venire. Tuttavia, si registra anche quest'anno una lenta diminuzione della preferenza degli italiani nei confronti del clero, con un aumento della quota destinata allo Stato che si avvicina al 30% delle preferenze. Nel frattempo, la Chiesa Cattolica rimane sopra il 70% e appena al di sotto, secondo i dati provvisori dei redditi del 2021, i quali verranno ripartiti nel 2025. Al di fuori delle prime posizioni, nettamente distanziata, si colloca la Chiesa Valdese, che ha ricevuto la propria quota dallo 0,3% degli italiani che hanno pagato le tasse. La maggioranza degli italiani, circa il 60%, continua a non effettuare alcuna scelta durante la presentazione della dichiarazione dei redditi.

I numeri

In base al meccanismo di ripartizione dei fondi forniti dal Fisco, quest'anno alla Chiesa Cattolica spetteranno poco più di 1,039 miliardi di euro, mentre nelle casse dell'Erario saranno destinati 330 milioni di euro per diverse finalità, come il sostegno all'edilizia scolastica, ai colpiti da calamità e per i Beni Culturali, nonché altri scopi di interesse pubblico. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia, su un totale di oltre 41,5 milioni di contribuenti nel 2019, poco meno di 17 milioni (pari al 40,5%) ha fatto una scelta esplicita per destinare l'8 per mille che verrà ripartito nel 2023. In quasi il 72% dei casi (circa il 30% dei contribuenti totali), la quota è stata destinata alla Chiesa Cattolica, per un contributo superiore a un miliardo di euro. Lo Stato segue con il 22,4% (330 milioni di euro).

Una scelta più laica

Negli ultimi anni, inclusi i dati provvisori del 2020 e del 2021, si registra una leggera diminuzione della preferenza verso la Chiesa Cattolica, secondo le proiezioni. Nel 2020, la percentuale di coloro che hanno scelto la Chiesa è stata del 70,3%, mentre nel 2021 è scesa al 69,5%. Allo stesso tempo, la percentuale a favore dello Stato è aumentata dal 23,9% nel 2020 al 24,6% nel 2021. Rispetto al 2004, quando la Chiesa era scelta dal poco meno del 90% di coloro che facevano una scelta di destinazione, si è verificato un costante aumento delle preferenze degli italiani verso lo Stato, ma anche verso la comunità Valdese. La comunità ebraica riceve lo 0,3% delle scelte effettuate, mentre l'Unione Buddhista si attesta a poco meno dell'1%. 

agenzia delle entrate e banconote da 100 euro

approfondimento

Fisco, cosa cambia per i contribuenti con l’onere della prova

Economia: I più letti