Smart working, non per tutti c'è la proroga fino a fine anno: la mappa delle regole
I lavoratori fragili del settore privato hanno diritto a lavorare da casa fino al 31 dicembre 2023. Così è anche per i genitori con figli under 14, anche se in questo caso i datori di lavoro possono disporlo tenendo conto delle esigenze aziendali. E per tutti gli altri?
Lo smart working per lavoratori fragili e per i genitori con figli under 14, del settore privato, è stato prorogato fino a fine anno. La scadenza originaria era prevista il prossimo 30 giugno: un emendamento all’ultimo decreto Lavoro approvato qualche giorno fa dalla commissione Affari sociali del Senato ha però spostato in avanti i termini fino al 31 dicembre 2023. E per tutti gli altri lavoratori?
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I LAVORATORI DEL SETTORE PRIVATO – Bisogna innanzitutto distinguere tra dipendenti privati e pubblici. Per la seconda categoria, la scorsa settimana è stato ritirato l’emendamento presentato dalla Lega che avrebbe prorogato il lavoro agile per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione dal 30 giugno al 30 settembre: l'emendamento viene riproposto in Aula, che esamina il decreto a partire da oggi, martedì 20 giugno
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I LAVORATORI FRAGILI - Ma anche nel settore privato la situazione non è chiarissima, se non appunto per i lavoratori fragili e per i genitori con figli di età minore di 14 anni. Anche tra queste due categorie esistono però alcune differenze. Chi è affetto da tutta una serie di patologie considerate particolarmente invalidanti ha infatti diritto al lavoro da casa a prescindere da un’eventuale volontà in senso contrario da parte del suo datore
Smart working, proroga al 31 dicembre per lavoratori fragili e per chi ha figli under 14
La legge, pur di facilitare lo smart working dei più fragili, prevede anche che un lavoratore possa essere chiamato a svolgere da casa mansioni diverse da quelle che dovrebbe svolgere in ufficio (a patto che non cambi la sua area di inquadramento e che la sua retribuzione non venga toccata in peggio)
Chi sono i lavoratori fragili con diritto allo smart working
I GENITORI DI UNDER 14 (E UNDER 12) - Per i genitori con figli a carico di meno di 14 anni sono invece fissate alcune regole più restrittive: possono lavorare da casa solamente se l’altro genitore non è disoccupato e se non percepisce già qualche forma di sostegno al reddito, per cessazione o sospensione dell’attività lavorativa
Non solo: il datore ha anche la possibilità di incidere in qualche momento sul diritto allo smart working, sulla base delle esigenze aziendali. Bisogna poi considerare anche un’altra regola, valida per la generalità dei dipendenti che sono anche genitori
È infatti vigente la norma che prevede che i datori di lavoro debbano concedere in via prioritaria lo smart working ai genitori con figli di età che non supera i 12 anni
TUTTI GLI ALTRI LAVORATORI – Tutte le altre categorie di lavoratori privati non godono più di nessun tipo di diritto al lavoro agile fissato dalla legge. Anzi: non è più in vigore nemmeno la disciplina dello smart working agevolato, che – durante la pandemia da Covid-19 - dava al datore il potere di decidere se disporre o meno il lavoro da casa con una semplice comunicazione informale
Oggi serve quindi un accordo, scritto e firmato sia tra datore che dipendente, che metta nero su bianco la volontà di entrambi di disporre lo smart working
Tutto questo deve poi essere conforme agli eventuali accordi collettivi, che però sono stati adottati solamente da alcuni comparti produttivi e non da altri. La situazione non è quindi ovunque la stessa: ci sono aziende che devono rispettare solo la normativa generale e altre che invece devono seguire anche quanto disposto dalla contrattazione collettiva
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