Chi sono i lavoratori fragili per cui la Manovra proroga il diritto allo smart working

Economia
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La Legge di Bilancio estende al 31 marzo 2023 la possibilità per questa categoria di chiedere al datore di lavorare da casa. Si tratta di chi è affetto da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico, definite da decreto del Ministero della Salute dello scorso 4 febbraio 2022

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La Manovra finanziaria va a prorogare, fino al 31 marzo 2023, il diritto di lavorare in regime di smart working per i lavoratori fragili, quelli “affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico”. Negli ultimi anni, dallo scoppio della pandemia da coronavirus in poi, questa categoria è stata più volte segnalata come beneficiaria di particolari misure o indennità, in considerazione delle maggiori complicazioni di salute in cui si potrebbe incorrere se colpiti dall’infezione da Covid-19. Per far riferimento alla lista di patologie che fanno rientrare un lavoratore tra i “fragili” si può guardare a quanto stabilito da un decreto del Ministero della Salute dello scorso 4 febbraio 2022 (MANOVRA 2023: LE MISURE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

I pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria

Nel testo del decreto si menzionano i pazienti con “marcata compromissione della risposta immunitaria”. Si tratta di chi si è sottoposto ad esempio a “trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva” e di chi, entro due anni dal trapianto di organo o dalla terapia immunosoppressiva, ha subito un trapianto di “cellule staminali ematopoietiche”. A questi si aggiungono i pazienti che sono in attesa di un trapianto d’organo; quelli sottoposti a base terapie “a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T)”; chi ha una patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o che è a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure; chi soffre di immunodeficienze  primitive (come le sindromi di DiGeorge e di Wiskott-Aldrich e l’immunodeficienza comune variabile); chi soffre di immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (ad esempio terapia  corticosteroidea ad alto dosaggio protratta  nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalitaà del sistema immunitario); chi risulta avere dialisi e insufficienza renale cronica grave o una pregressa splenectomia; chi è malato con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

 

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I pazienti con più condizioni patologiche

Lavoratori fragili sono anche quelli che soffrono di tre o più patologie tra cardiopatia ischemica, fibrillazione arteriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità. Allo stesso modo, sono fragili anche i lavoratori che, oltre alla contemporanea presenza di causa di esenzione alla vaccinazione per motivi sanitaria, hanno più di 60 anni e presentano altre complicazioni di vario tipo (cardiocircolatorie, epatiche, respiratorie, neurologiche, cerebrovascolari, Emoglobinopatie, Diabete e altre endocrinopatie severe, fibrosi cistica, Sindrome di Down, grave obesità e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica).

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