Pnrr, ritardi nella Sanità: modifiche in vista

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Si rischia di non riuscire a ultimare 1.800 fra Case e Ospedali di Comunità entro il 2026. Per questo il governo ragiona su una rimodulazione della misura. Che presenta criticità per l'aumento dei costi e lo scarso interesse all'investimento

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I progetti per migliorare l’assistenza sanitaria previsti nel Piano Nazionale di Ripresa rischiano di non rispettare la tabella di marcia concordata con l’Europa. Le oltre 1.800 tra Case e Ospedali di Comunità, cioè ambulatori distribuiti sul territorio per visite ed esami meno gravi, potrebbero non essere pronti entro il 2026 e per questo il governo starebbe pensando di ridurre il numero di strutture da finanziare coi 7,5 miliardi previsti dal Pnrr.

Revisione in corso

L’ipotesi è che circa 400 di questi ambulatori (il 20 per cento) venga messo in piedi con fondi nazionali esistenti. In questo modo l’obiettivo di completare l’opera entro tre anni sarebbe meno arduo e, al contempo, non si perderebbero i denari promessi da Bruxelles, che potrebbero essere usati (almeno in parte) per sostenere l’aumento dei costi dei materiali.

Rincari e scarso interesse

E’ questo, secondo l’ultima Relazione del governo sull’attuazione del Pnrr, uno dei motivi per cui questa misura presenta difficoltà, oltre alla constatazione che finora c’è stato scarso interesse da parte di imprese ed enti locali. Siamo ancora alla fase dei bandi di gara per iniziare i lavori. Nella maggior parte dei casi si tratta di ammodernare edifici esistenti, ma sono centinaia le strutture da innalzare da zero, per cui il tempo non appare sufficiente.

Spesa al lumicino

Che si stia andando a rilento era comunque noto. Il capitolo Salute è la cenerentola del Pnrr per denari assegnati (15,6 miliardi) ma anche per quelli finora spesi: appena lo 0,7 per cento. Da qui l’ipotesi di ridurre la portata dell’intervento, in quello che rappresenta un esempio di come l’Italia vuole modificare quanto concordato con l’Europa, a cui spetta – però – l'ultima parola. 

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