Risparmi sul conto corrente, ecco come proteggerli dall’inflazione
Con la corsa dei prezzi che continua - ad aprile hanno segnato un +0,5% su base mensile e un +8,3% su base annua - il denaro depositato sui conti vede erodersi sempre di più il potere d’acquisto. Esistono però alcuni accorgimenti per mettersi al riparo, almeno in parte: ecco quali
Continua la corsa dell’inflazione: ad aprile, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i prezzi hanno registrato un +0,5% su base mensile e un +8,3% su base annua. Questi aumenti erodono il potere d’acquisto dei consumatori e rendono più "leggeri" in termini reali anche i risparmi depositati sul conto corrente
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Come ricorda il quotidiano di via Solferino, infatti, un’inflazione su base annua del +8,3% significa che 100 euro lasciati sul conto corrente dodici mesi fa oggi valgono circa 92 in termini reali. Una perdita di potere d’acquisto che peggiora di anno in anno, erodendo sempre di più il valore di quanto depositato sul conto. Come proteggere dunque i propri risparmi?
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COS’È L’INFLAZIONE - Intanto è necessario partire da che cosa sia l’inflazione. Come ricordato dalla Banca d’Italia, questa “indica l'aumento del livello generale dei prezzi di beni e servizi”. Detta in altro modo, “l’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo e, quindi, il valore dei nostri risparmi. Anche piccole differenze nei tassi di inflazione possono avere grandi conseguenze cumulandosi nel tempo”
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COS’È L’INFLAZIONE/2 - Per capire bene gli effetti dell’inflazione, l’istituto di Palazzo Koch ricorre a un esempio pratico: “Se oggi con dieci euro posso comprare dieci pacchi di pasta, tra vent'anni potrò comprare quasi sette pacchi se l'inflazione sarà del 2 per cento all'anno e solo cinque pacchi e mezzo se l'inflazione sarà del 3 per cento all'anno”
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COME PROTEGGERSI - La Banca d’Italia fornisce alcuni consigli pratici per proteggere i propri risparmi da questo effetto negativo: investire in vari prodotti diversi tra loro. Le possibilità sono ampie: si va dai titoli di Stato alle azioni, dai conti deposito alle obbligazioni. In una sola parola, diversificare
BREVE O LUNGO TERMINE? - L’istituto di Palazzo Koch sottolinea come di solito, all’aumento dell’inflazione, si aumentano anche i tassi di interesse e i rendimenti delle attività finanziarie. E dunque suggerisce di investire una parte dei propri risparmi in strumenti con scadenza a breve: per esempio conti correnti e depositi a breve termine, obbligazioni a tasso variabile e titoli di Stato indicizzati all'inflazione
I BTP VALORE - Tra gli strumenti più recenti in Italia ci sono i Btp Valore, i nuovi titoli di Stato della durata di 4 anni che saranno collocati tra il 5 e il 9 giugno e pensati per le famiglie italiane e per i piccoli risparmiatori. Prevedono un premio fedeltà pensato per chi deterrà il titolo fino alla sua naturale scadenza, non saranno però indicizzati all’inflazione
I RENDIMENTI REALI… - Un altro fondamentale consiglio che arriva dalla Banca d’Italia è quello di prestare attenzione ai rendimenti reali dei prodotti su cui si desidera investire. Questi, infatti, sono di solito indicati con il loro valore nominale, cioè il tasso di crescita del capitale investito
…E IL COSTO DELL’INFLAZIONE - Per conoscere il tasso reale di crescita del potere di acquisto del capitale investito bisogna sottrarre ai rendimenti nominali il tasso atteso d'inflazione: se il denaro è stato investito in uno strumento che rende il 3%, in presenza di un'inflazione del 2% questo crescerà solo dell’1% in termini di beni e servizi che si potranno acquistare
I PRODOTTI RISCHIOSI - Con tassi d’inflazione così alti, comunque, è difficile trovare strumenti che permettano di avere un rendimento nominale tale da compensare l’aumento dei prezzi. La Banca d’Italia sottolinea che, per avere rendimenti reali attesi positivi, dunque è necessario investire in strumenti relativamente rischiosi dai rendimenti più alti
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