Alluvione Emilia-Romagna, il conto è miliardario

Economia
Simone Spina

Simone Spina

 Colpito uno dei motori della nostra economia. Case e strade da ricostruire, agricoltura in ginocchio, industria in difficoltà. I danni delle inondazioni costeranno parecchi miliardi. Il governo prepara gli aiuti, ma ancora non si sa quante risorse ci saranno a disposizione

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Troppo presto per stime precise. Ma i danni causati dall’alluvione in Emilia-Romagna sono enormi e serviranno parecchi miliardi per rimettere le cose a posto. 

Le inondazioni travolgono le imprese

L’emergenza è ancora in corso e i campi allagati costeranno caro. Tra i più colpiti gli agricoltori, così come agli allevatori - con gli animali a rischio annegamento-, ma anche l’industria che lavora e trasforma i prodotti della terra e molte fabbriche impegnate in altri settori e costrette a chiudere per le inondazioni. E, ancora, case, edifici, strade da rimettere in sesto e la rete elettrica andata in tilt.

Conto salatissimo

Il conto potrebbe essere salatissimo e si teme possa avvicinarsi a quello lasciato dal terremoto del 2012, che colpì duramente l’Emilia-Romagna, e che ha oltrepassato i 12 miliardi di euro. Al momento, sappiamo che oltre cinquemila aziende agricole tra Forlì, Cesena e Rimini sono state sommerse dal fango, con  danni che superano il miliardo e mezzo. Per chi coltiva frutta, vite o ulivi, si calcolano spese da 6mila a 32mila euro per ogni ettaro, in un’area che esporta ogni anno prodotti per 10 miliardi.

Gli aiuti da Roma

L’intera Regione è uno dei principali motori della nostra economia, vale circa il 9 per cento del prodotto interno lordo nazionale. Migliaia di piccole, medie e grandi aziende che adesso chiedono aiuto al governo. In primissima battuta, l’Esecutivo ha promesso la sospensione del pagamento di tasse e mutui, misure per tutelare i lavoratori, fra i quali i circa 10mila stagionali che potrebbero non trovare impiego per i campi allagati. Martedì il Consiglio dei ministri dovrebbe decidere gli stanziamenti e per reperire altri denari si pensa anche al fondo di solidarietà europeo, che però non si attiva subito e richiede del tempo.

Non spesi oltre otto miliardi contro il rischio alluvioni

Nell'attesa, l'amara constatazione che l'Italia non ha ancora speso 8,4 miliardi destinati a ridurre il rischio legato a fiumi che straripano, frane e crolli, per cercare di prevenire tragedie come quelle di queste giorni. Risorse contro il dissesto idrogeologico disponibili dal 2018 ma rimaste ferme per problemi burocratici e di progettazione.

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