Affitti, meno aiuti agli inquilini: più rischi per i proprietari

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Tagliati alcuni fondi per chi è in difficoltà con l'affitto. Una situazione che potrebbe rendere più rischioso dare in locazione una casa. Anche perché mandare via l'inquilino che non paga può essere difficile e richiedere parecchio tempo

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Da un lato il caro affitti e il Signor Rossi che non paga il canone, dall’altro il Signor Bianchi in difficoltà, perché non riesce a mandare via l’inquilino che non salda il conto. Due facce della stessa medaglia: la casa.

Il rischio di affittare

Per evitare problemi di questo tipo, molti italiani proprietari di immobili, preferiscono affittare per brevi periodi, sfruttando gli annunci sulle piattaforme digitali, anziché dare il proprio appartamento a una famiglia per tanti anni. Oppure lo lasciano vuoto, come accade per circa 7 milioni di abitazioni (comprese, però, le seconde case in uso ai proprietari). Si evita così il rischio dell'inquilino moroso.

Tempi lunghi per mandar via l'inquilino che non paga

Oltre il 9 per cento di chi è in affitto si è ritrovato almeno una volta in ritardo con la rata. Basta non pagarne una e il proprietario può avviare, dopo tre settimane, lo sfratto. In media, spiega Confedilizia, sono necessari 18 mesi per liberare l’immobile e nel frattempo il titolare si carica sulle spalle tasse e spese condominiali.

Quanti sono gli italiani sotto sfratto

Ma i tempi spesso sono più lunghi, perché gli sfratti non si smaltiscono in fretta e si accumulano negli anni, tanto che a fronte dei 38mila emessi in Italia nel 2021 (quasi tutti per morosità), sono 150 mila le famiglie a cui il giudice ha detto di andar via e che ancora abitano nell’immobile. Numeri che potrebbero aumentare (fino a 300mila), secondo i sindacati degli inquilini, che puntano il dito contro il governo, che ha cancellato due fondi da svariati milioni di euro per sostenere chi non ce la fa con l’affitto.

Stop al contributo affitto per gli occupabili

È stato ridotto, con la riforma del Reddito di Cittadinanza, anche il contributo per l’abitazione (fino a 280 euro al mese), che non andrà più a chi è considerato in grado di lavorare, i cosiddetti occupabili. Tutta una serie di aiuti, dunque, che mancheranno agli inquilini e che potrebbero rendere più rischioso affittare una casa.   

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