
Cassa integrazione, l’ipotesi del governo è di renderla cumulabile con il lavoro a termine
Nel disegno di legge, che accompagnerà il decreto approvato a inizio mese, l’esecutivo pare intenzionato a non escludere più i contratti di sei mesi con gli ammortizzatori sociali, facendo così uscire dal nero tutte quelle mansioni svolte mentre si percepisce la Cig. Previste novità anche per i Fondi di solidarietà bilaterali e i “Fondi Credito”

La cassa integrazione potrebbe essere cumulabile con il lavoro temporaneo. È questa l’intenzione del governo, che sembra voler inserire una norma in tal senso nel disegno di legge che accompagnerà il decreto lavoro, approvato a inizio mese: come evidenzia Il Messaggero, si tratterebbe di una semplificazione che prende in considerazione i contratti di sei mesi, per favorire il reimpiego delle persone che stanno fruendo degli ammortizzatori sociali
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COSA CAMBIERÀ – Se il nuovo provvedimento entrasse in vigore, per questo tipo di rapporti non scatterà la sospensione del trattamento, come previsto attualmente, ma la perdita del beneficio economico avverrà soltanto per le giornate effettivamente lavorate. In questo modo potrebbero riemergere anche tutti quei “lavoretti” oggi non presenti, mansioni a nero svolte mentre si percepisce la Cig
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COSA DICE LA CORTE - Nella relazione presente nel disegno di legge si cita anche l’orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione, che in una sentenza del 1992 aveva dichiarato che “lo svolgimento di attività lavorativa remunerata, sia essa subordinata od autonoma, durante il periodo di sospensione del lavoro con diritto all’integrazione salariale comporta non la perdita del diritto all’integrazione per l’intero periodo predetto ma solo una riduzione dell’integrazione medesima in proporzione ai proventi di quell’altra attività lavorativa”
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COSA SUCCEDE - Più nel dettaglio, l’articolo 3 del ddl interviene per unificare l’attuale normativa, che distingueva per il lavoro subordinato il caso dei contratti di durata inferiore a sei mesi da quelli che invece hanno un’estensione temporale superiore. Per questi ultimi era già previsto il principio della riduzione del trattamento di Cig in relazione alle sole giornate di lavoro effettivamente prestate
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NESSUNA SOSPENSIONE – Con questo disegno di legge verrebbe difatti cancellata la distinzione e la stessa regola si applicherebbe per tutte le tipologie di lavoro dipendente, nonché per quello autonomo. Non scatterebbe quindi la sospensione secca del diritto agli ammortizzatori sociali
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LA COMUNICAZIONE ALL’INPS - Permane tuttavia l'obbligo per il lavoratore che si trovi in questa situazione di comunicare alla sede territoriale dell’Inps lo svolgimento dell’attività lavorativa. In caso contrario scatterà la decadenza dal diritto al trattamento di integrazione salariale
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I FONDI DI SOLIDARIETÀ BILATERALI – Un'altra parte importante presente è quella sui Fondi di solidarietà bilaterali, strumenti introdotti nel nostro sistema per tutelare i lavoratori in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per i settori e le aziende che non beneficiano della cassa ordinazione ordinaria e di quella straordinaria. La nuova norma modifica il meccanismo di finanziamento con l’obiettivo di garantire le tutele già all'inizio del funzionamento del Fondo bilaterale

LA NORMA PER I DIPENDENTI PUBBLICI – Altra norma interessante, soprattutto per i dipendenti pubblici, riguarda la riapertura della finestra per coloro che sono iscritti a gestioni previdenziali diverse dall’ex Inpdap e desiderano aderire al cosiddetto “Fondo credito”, che assicura ulteriori prestazioni di welfare. Tale opportunità è vantaggiosa soprattutto per coloro che desiderano ottenere un anticipo sulla liquidazione, mentre spesso si è costretti ad attendere anni per avere l’anticipo sul proprio Tfr. Adesso verrà riaperta per neoassunti e nuovi pensionati
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