
Superbonus, dal 2024 detrazioni spalmate in 10 anni. Ecco cosa sapere
La legge di conversione del Dl 11/2023 ha stabilito l’estensione alle persone fisiche della possibilità di spalmare su più anni, oltre ai crediti fiscali, anche le detrazioni. Questo però riguarderà solo le spese sostenute nel 2022 e sarà utilizzabile a partire dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2023

Dal 2024 arriva una novità per chi ha usufruito del Superbonus. Come riporta Il Sole 24 Ore, nella legge di conversione del Dl 11/2023 è contenuta l’estensione alle persone fisiche della possibilità di spalmare su più anni, oltre ai crediti fiscali, anche le detrazioni
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Si tratta di una misura per aiutare chi non ha potuto cedere il proprio credito ed è in possesso di una detrazione che non riesce a usare perché non ha la necessaria capacità fiscale
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L’estensione alle persone fisiche riguarda solo le spese sostenute per il Superbonus nel 2022: le detrazioni potranno essere spalmate in un arco di tempo che passa da quattro a dieci anni
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Questo però accadrà solo dal 2024. Nel 2023, per la dichiarazione dei redditi del 2022, i contribuenti avranno infatti ancora a disposizione la remissione in bonis per cedere il credito, anche una volta passato il termine del 31 marzo
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Solo dal 2024, e quindi nella dichiarazione dei redditi che sarà riferita al 2023, i cittadini potranno usufruire dell’utilizzo delle detrazioni in dieci anni

L’opzione, irrevocabile, può essere esercitata a condizione che la rata di detrazione relativa al periodo d’imposta 2022 non sia indicata nella relativa dichiarazione dei redditi

Come spiega Il Sole 24 Ore, questo porterà a un aumento della platea dei beneficiari del Superbonus. Al momento, per usare le detrazioni in 4 anni servono almeno 50mila euro di reddito complessivo nei condomìni e 100mila euro per le unifamiliari

Con l’utilizzo in 10 anni, per i condomìni basterebbero 26mila euro e per le unifamiliari poco meno di 50mila euro

Per quanto riguarda i condomìni, la platea dei beneficiari passerebbe da circa 2,2 milioni a poco meno di 11 milioni. Guardando alle unifamiliari invece gli attuali 500mila contribuenti potrebbero diventare più di 2,2 milioni
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