Incentivi auto, ecco come potrebbero cambiare dal diesel all’elettrico
Il governo starebbe considerando di sostenere la rottamazione delle vetture euro 0, euro 1, euro 2 o euro 3. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha fatto sapere che nel 2022 sono rimasti inutilizzati incentivi sull'elettrico puro per 127 milioni di euro
Potrebbero presto esserci importanti novità nel settore degli incentivi per l’acquisto di automobili: a riportarlo è Repubblica, secondo cui il governo guidato da Giorgia Meloni starebbe considerando di ricaricare il plafond per l’acquisto di veicoli con motori termici a basse emissioni
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Le novità potrebbero arrivare entro fine aprile, e secondo il quotidiano rischierebbero di rappresentare un passo indietro nella transizione verso la mobilità elettrica. Il nuovo ecobonus, insomma, potrebbe assomigliare a una campagna di rottamazione che non spingerebbe all’acquisto di veicoli a batteria
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Una simile prospettiva è stata indicata pochi giorni fa dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “Noi dobbiamo incentivare chi ha bisogno dell'aiuto dello Stato per svecchiare la propria auto, per rottamare l'autovettura euro 0, euro 1, euro 2 o euro 3. Cioè coloro che non se lo possono permettere, non chi ha la facoltà di permettersi di comprare, se vuole - come auspichiamo - un'auto elettrica”
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L’esponente del governo Meloni, rispondendo durante un question time alla Camera, ha aggiunto che “il parco da rottamare è la vera priorità ambientale”. Secondo i dati forniti dal ministro, sono quasi 11 milioni le auto circolanti altamente inquinanti (euro 3 o inferiori), più del 25%: “È questa la vera emergenza ambientale che si è accumulata negli ultimi anni", ha sottolineato
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Urso ha inoltre ricordato che nel 2022 sono rimasti inutilizzati incentivi sull'elettrico puro per 127 milioni di euro e finora, delle risorse stanziare per quella tipologia, nel 2023, ne risultano usate "meno dell'8%". "Si pone ora la necessità di predisporre una rimodulazione degli incentivi prendendo atto della realtà" e di "utilizzarli al meglio al fine di svecchiare il parco autovetture circolanti che è vecchio e altamente inquinante, il più vecchio d'Europa”, ha aggiunto il ministro
Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui rinnovare il parco auto fortemente inquinante in Italia è un problema che "non si risolve con un provvedimento unico”
Secondo il ministro "è un percorso che deve vedere, da un lato un po' di aiuto con gli incentivi, dall'altro serve una standardizzazione dei prezzi del nuovo mercato, dove la strada è l'elettrico ma non solo, perché nel frattempo le tecnologie ci permetteranno di avere anche dei motori endotermici con una neutralità tecnologica”. Sulla rimodulazione degli incentivi, però, ha aggiunto che è "una valutazione che dovrà fare il ministro competente"
Intanto, secondo i dati rilasciati da Assoutenti, in Italia acquistare un'automobile nuova è sempre più difficile, e non solo a causa dei lunghissimi tempi di attesa: anche i listini delle autovetture sono saliti vertiginosamente, al punto che oggi il prezzo medio di un'auto nel nostro Paese supera i 26mila euro
Nel 2013, secondo uno studio realizzato dall’associazione, per acquistare una autovettura nuova si spendevano in media in Italia 18mila euro, cifra salita oggi a 26mila euro con un aumento del +44,4% in 10 anni. E secondo gli ultimi dati Istat, a marzo i prezzi delle auto nuove sono saliti del +6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
Alla base di tali rincari ci sarebbero sia l'avvento delle auto elettriche sul mercato, i cui costi elevati hanno alzato la media, sia la crisi delle materie prime, dai microchip alla componentistica, materiali sempre più rari e costosi che hanno determinato uno tsunami nel settore alterando i listini al pubblico
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