Meloni al Vinitaly: stiamo lavorando al liceo del Made in Italy. VIDEO

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"Il nostro agroalimentare, il vino e l'agricoltura- ha aggiunto la premier  - sono un pezzo fondamentale della nostra economia, ma funzionano se abbiamo la capacità di mettere insieme tradizione sulla cultura antica di secoli e l'innovazione, la modernità. E questo lo possono fare soprattutto le giovani generazioni"

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"Stiamo pensando a un liceo del made in Italy per valorizzare  percorsi che speghino il legame che esiste tra nostra cultura, i territori e  la nostra identità". A dirlo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nell'ambito del ricco programma di Vinitaly, ha scelto di presenziare alla premiazione degli studenti e delle produzioni vinicole degli Istituti Agrari, in una iniziativa promossa da Crea in collaborazione con la Rete degli istituti Agrari.  "Il nostro agroalimentare, il vino e l'agricoltura- ha aggiunto Meloni  - sono un pezzo fondamentale della nostra economia, ma funzionano se abbiamo la capacità di mettere insieme tradizione sulla cultura antica di secoli e l'innovazione, la modernità. E questo lo possono fare soprattutto le giovani generazioni. Noi supportiamo questo obiettivo con investimenti e una serie di provvedimenti che riguardano ad esempio le decontribuzioni per chi assume in agricoltura under 36, e per le attività e le imprese prevalentemente composte da giovani. Cio per fare tutto quello che è necessario per la continuità" del settore.  Alla premier, accolta con uno standing ovation, è stata consegnata una targa a nome di tutti gli Istituti agrari d'Italia e una bottiglia che racconta il made in Italy prodotta dall'Istituto di San Michele all'Adige. "Darò così il mio voto su questo vino, - ha detto Meloni - gli italiani sono primi produttori di vino, secondi consumatori, e io faccio la mia parte" ha concluso ironicamente per poi avviarsi a visitare i padiglioni di Vinitaly facendo sosta a quello del Veneto, accolta dal presidente Luca Zaia, e negli stand delle aziende Lungarotti, Terre Moretti e Ferrari. “È nostro dovere sostenere questo settore fondamentale della nostra economia e della nostra cultura”, ha detto Meloni, ricordando che “sul piano economico il settore produce ogni anno oltre 30 miliardi di euro e impiega 170mila addetti. È il primo nella bilancia commerciale del nostro Paese. Siamo primi produttori al mondo, secondi consumatori al mondo e terzi esportatori al mondo”.  “Ovviamente - ha aggiunto Meloni - è nostro interesse e nostro dovere sostenere questo mondo, anche con il ricambio generazionale, perché questo settore funziona anche e soprattutto grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità, quindi famiglie e una tradizione che arriva da molto lontano. Famiglie che riescono anche con il ricambio generazionale a stare nella modernità”.  La premier ha quindi assicurato “l’impegno del governo, anche con i provvedimenti che abbiamo immaginato non solo di sostegno delle nostre produzioni d’eccellenza e dell’impresa nel suo complesso, ma anche a sostegno dei giovani e del ricambio generazionale”. 

 

"Il vino pezzo della nostra identità"

“Il vino è un pezzo fondamentale della nostra identità e della nostra cultura. E questo governo è particolarmente impegnato a difendere l’identità e la cultura e le eccellenze”, ha aggiunto. “Il vino è stato cantato nella letteratura e nelle poesie, è stato dipinto nella nostra pittura. C’è una storia del vino, c’è una geografia del vino, c’è una letteratura del vino, c’è un’architettura del vino e una filosofia del vino”, ha detto Meloni, plaudendo all’iniziativa del ministro della Cultura Giuliano Sangiuliano e del ministro  dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida, di organizzare a Vinitaly la mostra ‘Bacco Divino’, con i due bacchi di Caravaggio e Reni prestati dal Museo degli Uffizi di Firenze a Vinitaly 2023.

 “Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare al Vinitaly per la prima volta due opere di valore mondiale legate al tema del vino che sono il Bacco di Caravaggio e Il Bacco fanciullo di Guido Reni. Non solo perché noi vogliamo una cultura che veramente sia fruibile, ma soprattutto per ricordare che il vino per noi non è solo un fatto economico ma soprattutto un fatto identitario e un fatto culturale”, ha detto Meloni.

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