
Superbonus 110, per le villette potrebbe arrivare la proroga fino al 30 giugno
La norma potrebbe rientrare negli emendamenti al Dl Cessioni, al momento all'esame della commissione Finanze della Camera. Sul tavolo ci sono poi anche altri punti caldi, a partire dallo sblocco dei crediti tramite compensazione

Il governo si starebbe avvicinando alla proroga, dal 31 marzo al 30 giugno, della possibilità per le villette unifamiliari si usufruire del Superbonus, ancora nella misura del 110%. La mossa, di cui si parla da tempo, dopo uno degli ultimi vertici tra tecnici ed esecutivo potrebbe rientrare nei prossimi emendamenti presentati nella commissione Finanze alla Camera in sede di conversione del decreto Cessioni, come riporta Il Sole 24 Ore
Bonus edilizi, cosa potrebbe cambiare con gli emendamenti
Negli scorsi mesi era già arrivata una proroga per le villette: originariamente la data entro cui si sarebbe potuto usufruire dell’agevolazione edilizia nella sua misura piena era stata fissata allo scorso 31 dicembre 2022. Poi era stata spostata al 31 marzo 2023
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Condizione per poter arrivare fino a marzo era di aver già effettuato almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 settembre 2022. Non è ancora chiaro se questo limite verrà riproposto anche per l’eventuale ulteriore proroga, ma si pensa di sì. Lo spostamento in là dei termini potrebbe riguardare anche le abitazioni Iacp
Superbonus, il governo lavora a una soluzione sui crediti 2022
Ci sono poi altri tentativi di rimaneggiamento in corso d’opera sul Superbonus. Tra questi anche un intervento sulla cosiddetta norma “salva sconti”. Anche la data entro cui comunicare al Fisco di voler esercitare l’opzione della cessione del credito, per i lavori relativi al 2022, sarebbe infatti quella del 31 marzo
Superbonus, chi può ancora usufruire della cessione del credito
Il caos sui meccanismi di cessione ha però fatto sì che molti istituti bancari non abbiano ancora accettato le fatture, rendendo impossibile la comunicazione di cessione del credito. Sul punto si sta cercando una quadra: secondo quanto si apprende, con un comunicato legge il governo consentirà di iscrivere il credito sulla piattaforma dell'Agenzia fin dal momento in cui viene preso in carica dalla banca

Centrale il capitolo aperto dello sblocco dei crediti tramite la compensazione con gli F24. Forza Italia, ad esempio, chiede anche la frazionabilità del credito e l'acquisto da parte delle partecipate di Stato, oltre alla deroga al blocco di cessione e sconto in fattura per i territori terremotati, terzo settore, rigenerazione urbana e barriere architettoniche

Il problema dei crediti incagliati resta comunque il più urgente perché, ricorda l'Ance, le imprese hanno uno stock di 19 miliardi di euro che può potenzialmente portare al fallimento di 32mila aziende, facendo perdere il posto di lavoro a 170mila dipendenti nel settore, senza contare l'indotto

La soluzione emersa al durante il primo tavolo al Mef, appunto l'utilizzo in compensazione dei crediti degli F24 delle imprese, possibilmente esteso anche ai correntisti, è ancora allo studio della Ragioneria dello Stato, che ha sollevato qualche perplessità. Fatto sta che il nodo va sciolto a breve, perché altrimenti famiglie e imprese non potranno presentare le richieste di cessione entro il 31 marzo
Superbonus, Ruffini: "In alcune banche ampi margini di capienza"