Fonti informate hanno riferito al quotidiano economico che l’azienda proprietaria di Facebook sta pianificando nuovi tagli nei prossimi mesi che potrebbero essere della stessa entità dei licenziamenti di novembre. L'anno scorso la società ha tagliato 11.000 dipendenti, il 13% del totale. A rischio i progetti della divisione metaverso
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Meta, la società proprietaria di Facebook, sta pianificando una nuova ondata di licenziamenti nei prossimi mesi che alla fine potrebbero essere della stessa entità del maxi taglio attuato a novembre. Lo riferiscono fonti informate al Wall Street Journal. I nuovi tagli, la cui prima tranche dovrebbe essere annunciata la prossima settimana, colpiranno in modo particolarmente duro i ruoli "non ingegneristici". In concomitanza con i licenziamenti, riferiscono le fonti, saranno ridimensionati o chiusi diversi progetti, tra i quali quelli portati avanti da Reality Labs, la divisione di Meta che si occupa del metaverso. L'anno scorso la società ha tagliato 11.000 dipendenti, il 13% del totale, in quella che è stata la più grande ondata di licenziamenti nei suoi 18 anni di storia.
I nuovi tagli nell’azienda di Zuckerberg
Anche nei giorni scorsi erano arrivati rumors in questo senso. La nuova sforbiciata alla forza lavoro è legata ai target finanziari che Meta si è data e dovrebbe precedere il congedo parentale di Zuckerberg, atteso a breve per la nascita del terzo figlio. I tagli si inseriscono nella strada delineata dallo stesso Zuckerberg per la sua società. In occasione dei risultati trimestrali, l'amministratore delegato ha infatti definito il 2023 come “l’anno dell'efficienza" con Meta concentrata a eliminare i progetti che non hanno buone performance o non sono più cruciali, oltre a diventare più snella e agile nelle decisioni rimuovendo diversi livelli di quadri intermedi.
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I licenziamenti nel settore
Se i tagli di novembre sono stati una doccia fredda per i dipendenti di Facebook, la nuova sforbiciata è in qualche modo attesa visto il contesto difficile in cui Meta si trova a operare fra un balzo delle spese, un calo delle vendite e il persistente rallentamento della raccolta pubblicitaria. Meta comunque non è l'unica nella Silicon Valley a ridimensionarsi. Molte Big Tech hanno tagliato posti di lavoro e stanno rivedendo i loro investimenti, da Google a Twitter. L'ultima in ordine temporale è stata Amazon: il colosso delle vendite online ha sospeso temporaneamente la costruzione della sua sede in Virginia, che aveva annunciato nel 2017 scatenando una corsa fra le maggiori città americane per aggiudicarsi l'ambizioso progetto, gli investimenti e i promessi migliaia di posti di lavoro.