Ravvedimento operoso, ecco come risparmiare sulle irregolarità fiscali
Per chi dovesse avere dei problemi con il Fisco c’è uno strumento particolare: è possibile infatti ridurre l’ammenda attraverso il pagamento spontaneo di quanto dovuto, a cui vanno aggiunti gli interessi legali. Attenzione però ai casi nei quali non è possibile risolvere il contenzioso
Chi ha problemi con il Fisco come può sanare la propria posizione? Esiste lo strumento del ravvedimento operoso, considerato uno degli strumenti deflattivi per il contenzioso tributario, insieme all’autotutela e agli altri strumenti di pace fiscale
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IN COSA CONSISTE - Il ravvedimento consiste nel pagamento spontaneo di quanto dovuto, a cui vanno aggiunti ovviamente gli interessi legali. Il vantaggio consiste in una riduzione delle sanzioni previste per tali irregolarità. L’entità della riduzione dipende dal momento in cui si procede alla regolarizzazione della posizione
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COME FUNZIONA – Il ravvedimento operoso aiuta a regolarizzare i versamenti insufficienti o omessi più altre irregolarità fiscali, riducendo le sanzioni. Per regolarizzare la posizione si deve provvedere all’adempimento omesso, come registrare il contratto di locazione. Eliminati alcuni paletti con la legge di stabilità del 2015, oggi si può assolvere al ravvedimento operoso 2023 anche se l’irregolarità sia già stata constatata e notificata; siano iniziate attività di verifica, controllo o ispezioni oppure sia stato comunicato l’avvio di un’attività di accertamento
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ANCHE FRAZIONATO – Da non dimenticare come il ravvedimento operoso possa essere anche frazionato, permettendo così di regolarizzare la posizione con il Fisco poco alla volta applicando sanzioni e interessi in modo assolutamente proporzionale. La modalità però è disponibile soltanto per i tributi dell’Agenzia delle Entrate
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LE TIPOLOGIE – Sono presenti diversi tipi di ravvedimento operoso, tutti con un tasso di interesse al 5%: c’è il ravvedimento sprint, esercitato entro il 14esimo giorno dalla scadenza del versamento, e applicato in misura dello 0,1% al giorno. C’è poi il ravvedimento breve, dal 15° al 30° giorno dalla scadenza, con sanzione pari all’1,5%; il trimestrale, tra il 30°e il 90° giorno, con sanzione all’1,67%; e infine l'annuale, tra il 90° giorno e l’anno e prevede l’applicazione di una sanzione pari al 3,75%
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I RAVVEDIMENTI PIÙ LUNGHI – Sono possibili anche ravvedimenti oltre l’anno: c’è infatti il ravvedimento biennale, per i versamenti eseguiti entro il termine di presentazione della dichiarazione per il periodo di imposta successivo rispetto a quello per il quale si esercita il ravvedimento operoso. La sanzione applicata è del 4,29%. C’è poi anche il ravvedimento lunghissimo o ultrabiennale: si applica in caso di regolarizzazione dell’omesso o imparziale versamento se sono trascorsi più di due anni dal termine del pagamento. In questo caso la sanzione è del 5%
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IL RAVVEDIMENTO SPECIALE – Di recente, con la Legge di Bilancio 2023, è stato introdotto anche lo strumento del ravvedimento speciale, cioè la regolarizzazione delle cartelle esattoriali tra il 2021 e gli anni precedenti, con l’ulteriore beneficio delle sanzioni ridotte. Rientrano nella categoria: i tributi dovuti all’Agenzia delle Entrate; le violazioni sulle dichiarazioni dei redditi e le violazioni per mancata fatturazione
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LE SCADENZE – Sarà possibile pagare entro il 31 marzo 2023 in unica soluzione oppure a rate: in questo caso le rate sono trimestrali e le scadenze iniziano il 31 marzo, proseguono 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre, 31 marzo di ogni anno. Il mancato pagamento di una rata porta alla decadenza dal beneficio. Di conseguenza il debito viene iscritto a ruolo e si applica la sanzione intera del 30% dell’importo non versato. Naturalmente anche in questo caso si applica l’interesse legale in misura del 5%
QUANDO NON SI PUÒ ACCEDERE – In alcune circostanze, tuttavia, non è possibile, accedere al ravvedimento speciale: il riferimento è a quando ci sono atti di liquidazione in essere; atti di accertamento o di recupero; contestazioni; applicazione delle sanzioni oppure debiti collegati ad attività finanziarie o patrimoniali all’estero
COME PAGARE - Ricordiamo che per il pagamento degli importi dovuti per il ravvedimento operoso si usano il modello F24 per imposte sui redditi, imposte sostitutive, Iva, Irap, imposta sugli intrattenimenti; modello F23 per imposta di registro e altri tributi indiretti e, infine, il modello F24 Elide per tributi, sanzioni e interessi inerenti la registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili
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