
Carburanti, distributori obbligati a esporre prezzo medio: ecco come si forma la cifra
ll governo Meloni ha varato nuove norme sulla trasparenza, per bloccare le speculazioni. Si tratta di un decreto ad hoc per il monitoraggio dei prezzi che non sarà più settimanale, ma giornaliero. Ma quali sono le misure adottate? E quali elementi incidono nel determinare il prezzo dei carburanti?

ll governo Meloni ieri, 10 gennaio, ha varato nuove norme sulla trasparenza dei distributori di carburanti per bloccare le speculazioni. Un decreto ad hoc per il monitoraggio dei prezzi che non sarà più settimanale, ma giornaliero. Ma quali sono le misure adottate? E come si forma il prezzo del carburante?
Benzina, da Cdm ok a decreto su trasparenza prezzi distributori
Con il nuovo decreto viene introdotto l'obbligo di esporre il prezzo alla pompa con sanzioni che potrebbero essere comminate dal prefetto. Nelle nuove misure è previsto che con un'altra norma venga fissato un tetto agli aumenti del costo dei carburanti sulle autostrade. I gestori dovranno tra l'altro esporre dei cartelli indicando il prezzo medio nazionale stabilito dal ministero dell'Ambiente
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Ma come si compone il prezzo dei carburanti? Ci sono in gioco tre elementi: il costo della materia prima, la componente fiscale (Iva e accise) e il margine lordo che determina i guadagni di distributori, intermediari e venditori
GUARDA IL VIDEO: Carburanti, ecco come si forma il prezzo NEWSECONOMIASi parte dal petrolio: gli indici che misurano le quotazioni sono essenzialmente tre, il West Texas Intermediate (Wti), il Fateh e il Brent, ossia il greggio del Mare del Nord utilizzato come riferimento soprattutto sul mercato europeo. Entra poi in gioco il Platts, agenzia specializzata che ogni giorno fa convergere la domanda e offerta da parte delle compagnie petrolifere, delle società di trading e delle banche d'affari, e fissa il valore effettivo dei prodotti raffinati

Nella filiera che va dall'estrazione del petrolio alla vendita di benzina presso i distributori, si inseriscono un numero imprecisato di broker, intermediari petroliferi che rappresentano le raffinerie e piazzano agli acquirenti il prodotto raffinato, attraverso una lunga serie di passaggi intermedi con altri operatori su mercati diversi. In Italia le società di raffinazione o importazione del prodotto già raffinato applicano uno spread, una commissione di intermediazione per la rivendita al distributore

Oltre al costo della materia prima, quindi, su ogni litro di benzina e gasolio si paga un margine lordo, ossia una quota che va a remunerare tutti gli oneri relativi ai passaggi della filiera dalla raffinazione alla distribuzione

Il prezzo finale si compone poi di una parte fiscale, costituita da accise e Iva, fetta che, in base ai dati odierni diffusi dal Ministero, pesa in totale per il 58,2% sul prezzo di un litro di benzina, e per il 51,1% sul gasolio

Per quanto riguarda i gestori attualmente guadagnano 3,5 cent sul self e 5 sul servito. Su questo listino l'unico spostamento possibile è di un altro mezzo centesimo, quindi si arriverebbe a 4 cent sul self e a 5,5 sul servito
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