L'adeguamento all'inflazione per chi prende più di 2.100 euro lordi arriverà fra due mesi insieme agli arretrati. Come deciso in manovra, per questi pensionati gli incrementi non saranno al 100% del caro vita. Intanto, scattano nuovi rincari: dai carburanti alle autostrade passando per il biglietto di bus, tram e metro
Bisognerà aspettare probabilmente marzo per vedere le pensioni più alte rivalutate all'inflazione così come previsto dalla manovra. A gennaio, infatti, aumentano solo gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli cioè che non superano i 2.101,52 euro lordi al mese. Oltre questa soglia, gli incrementi decisi dal governo non sono al 100 per cento dell’inflazione ma in misura inferiore, e a scalare, e l’Inps sta effettuando i conteggi. Per questi pensionati, dunque, il bonifico un po’ più alto rispetto a quello ricevuto nel 2022 arriverà fra due mesi, quando saranno dati anche gli arretrati.
Pieno più caro al distributore
Intanto continuano gli aumenti: alcuni sono scattati con l’arrivo del nuovo anno. Ne sanno qualcosa gli automobilisti che fanno già i conti con i prezzi dei carburanti più salati e pedaggi più pesanti in molte autostrade. Per benzina e diesel si registra un incremento medio di 20 centesimi al litro rispetto agli ultimi giorni del 2022 dovuto principalmente al fatto che non è stato prorogato lo sconto in vigore dallo scorso mese di marzo che riduceva alcune tasse (le accise). Il risultato è che, in media, il rifornimento servito supera i due euro al litro e i prezzi sono saliti anche al self-service.
Autostrade, pedaggio più salato
Rincari, poi, al casello. Dopo quattro anni di tariffe ferme, il governo ha autorizzato ritocchi all’insù che riguardano oltre la metà della rete autostradale, così – per esempio – per andare in macchina da Napoli a Milano si spenderà un euro in più e un altro aumento simile è previsto a luglio. Rimanendo in tema quattroruote, si temono costi maggiori anche per l’Rc auto: l’assicurazione obbligatoria tra luglio e settembre del 2022 è salita del 2,5 per cento rispetto al trimestre precedente (su base annua invece si registra un calo dell’1,5 per cento).
Tram, bus e metro: biglietto più pesante
Cattive notizie anche per chi usa i mezzi pubblici. Biglietto più caro a Milano dal 9 gennaio, dove si spenderanno due euro e venti; a Roma impennata di un terzo da agosto, quando ci vorranno due euro per autobus, tram e metropolitana, mentre a Napoli si pagano già venti centesimi in più (1,20 euro).
Stangata da 2.400 euro
Ma non ci sono solo i trasporti. Calcolando anche ristoranti, telefonia, tributi locali e i maggiori costi per chi ha un mutuo variabile, le associazioni dei consumatori stimano una stangata che potrebbe arrivare a 2.400 euro in più rispetto all’anno appena passato. Tutto questo senza contare luce e gas, sui quali non c’è certezza: gli aiuti pubblici per calmierare le bollette scadono a marzo e servirebbe una sfera di cristallo per sapere come saranno i prezzi nei prossimi mesi.