L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rialza la stima per la crescita del Pil italiano al 3,7% nel 2022, seguita però da un rallentamento allo 0,2% nel 2023, prima di risalire moderatamente all'1% nel 2024
"Nel 2023 e nel 2024 prevediamo una crescita mondiale più debole e lenta ma non prevediamo una recessione mondiale": lo ha detto il capoeconomista dell'Ocse, Alvaro Santos Pereira, presentando le prospettive economiche dell'Ocse a Parigi al fianco del segretario generale dell'organismo, Mathias Cormann. "I rischi ci sono, esistono, ma restiamo fiduciosi sulle nostre previsioni", ha aggiunto l'esperto.
Le previsioni per il nostro Paese
L'Ocse rialza la stima per la crescita del Pil italiano al 3,7% nel 2022, seguita però da un rallentamento allo 0,2% nel 2023, prima di risalire moderatamente all'1% nel 2024. E' la valutazione contenuta nell'Economic Outlook appena diffuso dall'organizzazione, in cui si sottolinea come "gli alti prezzi dell'energia agiranno da freno sulla produzione nelle industrie ad alta intensità energetica, mentre i redditi reali diminuiranno a causa dell'elevata inflazione e dell'aumento dei tassi di interesse". L'Ocse vede, poi, una "modesta crescita delle esportazioni" per via di una debole crescita della domanda ed anche una contrazione dell'occupazione nel 2023. Mentre per l'inflazione è stimata una riduzione "solo graduale da circa il 10% alla fine del 2022". Le ricadute dell'irrigidimento della politica monetaria da parte della Bce "sarà in parte compensato da maggiori investimenti pubblici legati al Pnrr" conclude l'Ocse.
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