
Il Ponte di Ognissanti dà una spinta al turismo. Mete preferite le città d'arte
Diverse associazioni di riferimento per il settore turistico e alberghiero parlano di ottimi numeri per queste vacanze d'autunno: i dati tornano ad allinearsi con quelli precedenti alla pandemia da Covid-19. Molti gli italiani in viaggio che scelgono di rimanere all'interno dei confini nazionali, con Roma e Firenze in cima alle mete più gettonate

L'autunno porta buone notizie per il settore del turismo italiano. Durante il ponte di Ognissanti – da venerdì 28 ottobre a martedì 1° novembre compreso - le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare cinque milioni di pernottamenti: 1,2 milioni in più dello scorso anno, quando si scontavano ancora alcune limitazioni legate alla pandemia da Covid-19
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È il quadro che emerge dalle stime elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, che segnala come l’occupazione delle strutture ricettive nel periodo considerato sia tornata allo stesso livello del 2019, un anno prima che arrivasse il coronavirus a cambiare le carte in tavola. Un segnale positivo, ancor più considerando che l’offerta delle strutture, rivela il Centro Studi, è scesa nel frattempo del 20%, forse per gli altri costi delle bollette
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Nei giorni scorsi anche Federalberghi aveva parlato delle buone prospettive per il ponte, con circa 11 milioni e 800mila di italiani in viaggio, quasi il 20% della popolazione, per un giro di affari di 3,45 miliardi di euro. Numeri diversi ma sempre positivi quelli rilevati da Federturismo, che parla di sette milioni di persone in vacanza
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L’85% dei vacanzieri del ponte, secondo Federturismo, rimarrà all’interno dei confini italiani, trascorrendo in media due notti fuori casa, sia ospitato da amici e parenti che in strutture alberghiere. I connazionali che andranno fuori Italia scelgono le grandi città europee – Parigi e Barcellona su tutte – mentre qualcuno punta ancora a godersi mare e sole, complici le alte temperature, scegliendo mete come Malta e le Isole Canarie
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Restando in Italia, fanno molto bene le città d’arte. Associazione italiana Confindustria alberghi stima un tasso di occupazione nei principali centri urbani d’arte del 70%, +1% sull’ultimo anno prima del Covid-19. Al primo posto c’è Roma, con le strutture ricettive occupate all’84%, seguita da Firenze, con il 75% dei posti dove stare prenotati (+3,5% sul 2019)
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Nel nostro Paese, da oggi – 29 novembre – al 1° novembre ci saranno anche 1,8 milioni di turisti stranieri, rileva un’indagine di CNA Turismo e Commercio. Destinazioni predilette, al di là delle città d’arte, sono anche borghi, località termali, collina e montagna. Vincente per questi luoghi, spiega CNA, è la possibilità di integrare la visita con percorsi legati a prodotti di stagione (vino, olio, funghi, castagne) e attività connesse all'artigianato e all'agricoltura. La spesa complessiva a carico dei turisti non sarà inferiore ai tre miliardi di euro

Anche al di là del ponte i numeri per il turismo sono comunque rassicuranti. Sui primi nove mesi del 2022, stima un'indagine della direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali Istat, si è registrato un aumento delle presenze turistiche sul 2021 del 74,7%. Crescono maggiormente le presenze sia per gli esercizi alberghieri (+89,9%) che negli extra-alberghieri (+54,6%)

Nel 2021 - sottolinea l'indagine - erano state 289,2 milioni le presenze registrate negli esercizi ricettivi italiani e nonostante la ripresa, per tornare ai livelli pre Covid (nel 2019 436,8 milioni), mancavano ancora all'appello 147,6 milioni di presenze, di cui 114,5 milioni riconducibili alla componente straniera

Si dice soddisfatta dei numeri la nuova ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che parla di dati “incoraggianti, superiori non solo a quelli dello scorso anno ma anche a quelli pre-pandemici”, segnale di speranza per “un settore che resiste, nonostante la crisi energetica”

Si alza intanto l'attenzione per i grandi eventi del futuro, a partire dal Giubileo 2025: "I numeri - ha confermato monsignor Rino Fisichella, pro prefetto per le questioni dell'evangelizzazioni nel mondo - sono molto alti. Posso dire che nel 2016 sono arrivati in Italia 22 milioni di pellegrini. Nel 2025 saranno almeno una decina in più"
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