Caro bollette, detrazioni per imprese e partite Iva: cosa sapere
Per alcuni soggetti è possibile ridurre l’esborso per le forniture di luce e gas del 50%, a patto di dimostrare che tale consumo sia stato sostenuto per finalità produttive. Ne sono esclusi coloro che beneficiano di un regime forfettario, in quanto non pagano l’IVA, e le famiglie, che però hanno a disposizione altri bonus
L’arrivo della stagione fredda e di bollette che saranno, inevitabilmente, molto alte porterà il governo a dover provvedere a famiglie e imprese, che rischiano di rimanere in ginocchio. Ma ci sono anche alcune soluzioni per ridurre, in parte, i costi delle utenze di luce e gas: alcune categorie di contribuenti possono beneficiare delle deduzioni e detrazioni delle bollette di luce e gas direttamente in dichiarazione dei redditi
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CHI PUÒ DETRARRE – A poter beneficare di questa agevolazione sono soprattutto i titolari di Partita Iva e le imprese, che possono, quindi, andare a recuperare una parte dell’oneroso costo dei consumi, ma non tutti
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QUALI COSTI SI DETRAGGONO – Infatti, sono detraibili i costi sostenuti con finalità produttive, non quelli domestici. A farlo possono essere i titolari di Partita Iva (lavoratori autonomi, liberi professionisti) e gli imprenditori, che in questo modo hanno diritto a una deduzione pari al 50%
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LE RAGIONI - Per i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, gli imprenditori individuali e le imprese in forma associativa le bollette rappresentano una voce di spesa che viene sottratta al calcolo del reddito imponibile. Ciò vuol dire che sono un costo deducibile. Si riducono, quindi, le somme soggette ad Irpef o Ires. La parte di spesa relativa all’Iva si può portare in detrazione dall’imposta da versare, commisurata, però, in base alla suddivisione delle spese tra l’utilizzo personale (domestico) e quello lavorativo
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IN CASO DI USO PROMISCUO – Se, come nel caso delle partite Iva, vi è un uso cosiddetto promiscuo dell’abitazione, divisa tra l’uso lavorativo e l’uso privato, si possono dedurre alcune spese, come quelle di condominio; canone di affitto; rendita catastale se l’abitazione è un immobile di proprietà; utenze telefoniche. Va inoltre considerato anche il principio di inerenza. In base ad esso, si applica la deduzione forfettaria al 50% solo per le bollette che fanno riferimento all’attività d’impresa
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LA CONDIZIONE – Ma possono farlo tutte le Partite Iva? No, possono beneficiarne soltanto coloro che sono in regime ordinario. I titolari di Partita Iva in regimi agevolati, come il regime forfettario, non possono dedurre i costi delle utenze in dichiarazione dei redditi, in quanto per loro è prevista una tassa piatta
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COME OTTENERE LA DETRAZIONE - Dal 2013 sono previste diverse regole al fine di ottenere la deducibilità delle bollette. Prima era sufficiente avere in fattura il proprio codice fiscale. Oggi questo elemento non basta: sono infatti necessari sia il nome dell’imprenditore o della società che utilizza la fornitura che la Partita IVA di riferimento. In questo modo si andrà a rispettare il principio di certezza considerato indispensabile per applicare le agevolazioni fiscali
E LE FAMIGLIE? – Non è possibile fare questo discorso invece per le famiglie, che non dispongono della detrazione al 50% delle bollette come partite Iva e imprese. Per loro sono disponibili diversi bonus e agevolazioni, che però esigono il rispetto di alcuni prerequisiti. Ne sono un esempio i bonus sociali, ma anche il bonus 200 euro e quello di 150 euro, che sono progettati per sostenere le famiglie più bisognose
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