Caro bollette, in Germania a dicembre saranno a carico dello Stato: ecco come funzionerà

Economia
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Su proposta della Commssione per il prezzo del gas, il premier tedesco Olaf Scholz si prepara a varare la misura una tantum con cui pagare le utenze di tutti i cittadini nell'ultimo mese dell'anno. Dal 2023 diventerà invece operativo un sistema di aiuti più strutturato, che prevede sconti a carico del governo sull'80% dell'energia consumata per le famiglie e sul 70% per le grandi imprese. Un intervento che dovrebbe costare nel complesso 96 miliardi di euro

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In Germania la bolletta di dicembre la pagherà lo Stato. Per sostenere famiglie e imprese nella lotta al caro energia, il governo di Olaf Scholz si prepara infatti a investire oltre 5 miliardi di euro per contrastare le spese sulle utenze di imprese e famiglie nell’ultimo mese dell’anno. Una mossa ˈuna tantumˈ cui seguirà in primavera un regime di sussidi più strutturato che andrà completare il piano da 200 miliardi annunciato dall’esecutivo. 

La decisione

L’iniziativa è in realtà frutto del suggerimento della Gaspreiskommission, la Commissione tedesca per il prezzo del gas, che dopo 35 ore di consultazioni ha presentato all’esecutivo diverse proposte per contrastare il caro energia. Tra queste, c’è appunto anche il pagamento delle bollette da parte dello Stato, su cui tecnicamente Berlino deve ancora esprimersi ma che, secondo i media tedeschi, è praticamente già decisa. "La situazione resta tesa nonostante le riserve siano quasi piene", ha infatti detto la presidente della commissione Veronika Grimm. 

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La fase due

Nei mesi successivi scatterà invece quello che i tedeschi chiamano “tetto al prezzo del gas”, non un price cap sul costo delle forniture come noi lo intendiamo ma un regime strutturato di sgravi e aiuti. Da marzo 2023 a fine aprile 2024, le famiglie e le pmi pagheranno 12 centesimi per kilowattora per il primo 80% del consumo di gas dell'anno scorso, mentre la differenza rispetto ai prezzi di mercato sarà messa dallo Stato. Per le grandi industrie, la partenza sarà anticipata al 1° gennaio 2023 con soglia fissata al 70% e il prezzo agevolato tra i 7 e i 9 centesimi. In entrambi i casi, la quota eccedente le due soglie rimarrà interamente a carico del soggetto e sarà valorizzata al prezzo normale. Il senso della misura lo ha spiegato la stessa Grimm: “Il sistema fornirà una nuova normalità evitando di ripristinare artificialmente i prezzi bassi che erano comuni prima che la guerra russa in Ucraina ma che non torneranno”. Non solo. “Non coprire l’intero fabbisogno ma solo una parte servirà a garantire un incentivo al risparmio". 

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Costi e benefici

“Sebbene la spesa esatta sia difficile da prevedere, lo schema in due fasi proposto potrebbe costare circa 96 miliardi di euro”, ha affermato Siegfried Russwurm, membro della Gaspreiskommission e presidente della Federazione delle industrie tedesche. L’intervento farà probabilmente parte dello “scudo difensivo” da 200 miliardi di euro annunciato a settembre per proteggere i cittadini dai rincari energetici ma mai spiegato sinora nel dettaglio. Quanto ai benefici, secondo Verivox una famiglia che consumi 20mila kWh di gas passerà dal pagare 4.108 euro all’anno a spenderne solo 2.742, con un risparmio di 1.366 euro. A fronte di un consumo intorno alle 5mila kWh lo "sconto" sarebbe invece di 342 euro mentre nel caso di 12mila kWh si aggirerebbe sugli 820 euro.

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Il fronte europeo

Nel frattempo, la Germania starebbe aprendo anche all'emissione di debito comune dell’Ue per finanziare le misure a sostegno dell'economia dei Paesi dell'area euro di fronte allo shock energetico. Lo riporta Bloomberg, che cita a sua volta fonti dell'esecutivo tedesco: lo schema di lavoro a Berlino vorrebbero seguire sarebbe il programma pandemico Sure, con cui Bruxelles ha fornito aiuti fino a 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti. 

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