Decreto Aiuti ter, in arrivo a novembre un bonus da 150 euro: ecco a chi spetta
La misura è una delle principali novità del decreto approvato dal Consiglio dei ministri. Si tratta di una indennità una tantum per lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e invalidi. È “un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani circa che guadagnano meno di 20mila euro”, ha detto Draghi. I dettagli
Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via libera al decreto Aiuti ter, che contiene misure di sostegno per famiglie e imprese per aiutarle a fronteggiare l’emergenza rincari e il caro bollette. Tra le novità del provvedimento c’è un bonus una tantum di 150 euro. Vediamo di cosa si tratta
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La misura, contenuta nel decreto Aiuti ter, è un bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20mila euro lordi annui. Questo bonus andrà anche ai pensionati e interessa una platea di 22 milioni di persone. A confermarlo è stato anche il premier Mario Draghi: il decreto contiene “un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani circa che guadagnano meno di 20mila euro, inclusi gli incapienti”, ha detto nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm
Le misure del decreto
Questo bonus rappresenta una delle principali novità contenute nel dl. La misura riguarda lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e invalidi. Arriverà con la busta paga di novembre per i lavoratori dipendenti che rientrano nei requisiti. Per i pensionati sarà l’Inps o l'Ente di previdenza a occuparsi dell’erogazione. Per i lavoratori autonomi è prevista una integrazione del bonus da 200 euro. Nel decreto si legge che le modalità di corresponsione delle indennità saranno fornite dall’Inps e da Sport e Salute S.p.a. entro 30 giorni dalla pubblicazione del testo
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In una bozza del provvedimento, che dovrebbe ricalcare il testo finale, si leggeva: “Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l'importo di 1.538 euro” è riconosciuta “per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro”. Si arriva, considerando le 13 mensilità, a un lordo annuo poco sotto i 20mila euro
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Per i lavoratori dipendenti che rientrano nei requisiti, quindi, l’erogazione del bonus è automatica, ma il lavoratore deve presentare la dichiarazione in cui afferma di non esser percettore di altre prestazioni incompatibili. L’indennità si può ricevere solo una volta, anche se si hanno più rapporti di lavoro, e non costituisce reddito. Come spiega La Repubblica, “per la voce dei dipendenti, l'onere stimato è di poco più di 1 miliardo. Ne deriva una platea di 6,7 milioni di persone”
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L’indennità è prevista anche “in favore dei soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, e di reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l'anno 2021 a 20.000 euro”
Per i pensionati, scrive La Repubblica, le risorse stanziate sono di 1,245 miliardi. “Anche in questo caso il bonus non è cedibile, sequestrabile, pignorabile e non compone reddito”, aggiunge. Dal reddito personale sono esclusi il Tfr, le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata, il reddito della casa di abitazione. Ai pensionati l’indennità arriverà a novembre, erogata dall’Inps o dall'Ente previdenziale (che poi verrà rimborsato dall’Inps)
Il bonus - sempre con il requisito del reddito entro i 20mila euro - è rivolto anche ai lavoratori stagionali che abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate, lavoratori a tempo determinato e intermittenti, lavoratori dello spettacolo, ai lavoratori domestici, ai Co.Co.Co, ai lavoratori di sport e salute spa, a dottorandi e assegnisti, a chi percepisce indennità di disoccupazione agricola, ai nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza. È sempre l’Inps a occuparsi dell’erogazione, ma in alcuni casi bisogna presentare la domanda
L’indennità una tantum è rivolta anche ai lavoratori autonomi. Visto che a questa categoria non è stato ancora erogato il bonus da 200 euro, il decreto Aiuti ter stabilisce che ci sia un incremento di quella cifra: l’indennità “è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro”
Il decreto Aiuti ter stanzia in totale 14 miliardi di euro, che sommati a quelli dei mesi scorsi diventano 66. Le coperture del provvedimento derivano dalle maggiori entrate, dalla razionalizzazione delle poste di bilancio e dal meccanismo di compensazione applicato alle fonti rinnovabili