Risparmi energia, il piano italiano centrerà gli obiettivi Ue?

Economia

Simone Spina

Mentre a Bruxelles si cerca un accordo sul caro energia e i risparmi da mettere in campo, l'Italia ha già un programma per consumare meno gas fino a marzo. Una serie di interventi che vanno dai riscaldamenti più bassi ai comportamenti virtuosi in casa, passando per le forniture alternative a quelle russe. Vediamo quanto valgono queste misure e quanto potranno essere efficaci

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Risparmiare gas, consumare meno elettricità. Prepararsi all’inverno ormai alle porte, essere pronti a un’eventuale chiusura totale dei rubinetti da parte di Mosca, trovare energia sufficiente per mandare avanti le catene di montaggio e le lavatrici nelle case. L’Italia è pronta a tutto questo e centrerà gli obiettivi europei?

I tre pilastri per tagliare i consumi 

Il governo ha predisposto un piano che, da qui a marzo, è in grado, potenzialmente, di farci bruciare 8,2 miliardi di metri cubi di gas in meno. Un taglio consistente nei mesi in cui si fa più uso di metano e che si basa su tre pilastri.

Termosifoni ad andamento ridotto

Il primo, in ordine di maggior risparmi (3,2 miliardi di metri cubi), è la riduzione dei riscaldamenti nelle abitazioni, uffici e fabbriche. Tra le mura domestiche i termosifoni dovranno essere abbassati a 19 gradi, con accensione ridotta di un’ora al giorno e di due settimane fino a primavera (17 gradi per aziende e negozi).

I consigli per essere virtuosi

Accanto a questa misura, una serie di raccomandazioni (quindi senza controlli) affinché gli italiani siano più parsimoniosi. Per esempio: docce brevi e meno calde, fiamma dei fornelli più bassa dopo che l’acqua bolle, lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, elettrodomestici non lasciati in stand-by. Questi e altri comportamenti abbasserebbero la bolletta di ciascuno di noi e valgono circa un terzo del taglio dei consumi fissato come obiettivo.

Carbone, riserve e alternative alla Russia

Nel piano dell'Esecutivo si prevede poi una maggiore produzione di elettricità con fonti diverse dal gas, carbone in primis. Si può anche contare sulle riserve di metano (piene all’84-85 per cento) e alle forniture alternative alla Russia. Su questo fronte, e quello dei prezzi, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha poi annunciato un provvedimento per spingere le società energetiche a vendere gas a tariffe scontate.

Più gas dai pozzi italiani

Operazione non semplice (i diretti interessati temono di perderci) che potrebbe risultare convincente se, come ipotizzato dallo stesso Cingolani, si autorizzerà una maggiore estrazione di metano nei pozzi italiani esistenti. Per fare tutto questo - però - serve il via libera del Parlamento.

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