Vola il prezzo dopo lo stop del gasdotto comunicato da Gazprom venerdì, a mercati ormai chiusi, con un piacco in avvio di 275 euro. Anche il petrolio è in netto aumento. Piazza Affari e le altre Borse europee chiudono in calo
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Il prezzo del gas torna a salire con la decisione di Gazprom di lasciare chiuso il gasdotto Nord Stream e le nuove minacce di Mosca sul fronte dell'energia. Ad Amsterdam il prezzo conclude le contrattazioni a 245 euro al megawattora, con un aumento del 14,6% rispetto alla chiusura di venerdì ma ad un livello inferiore rispetto ai 275 euro dell'inizio di giornata. La Borsa di Milano chiude in netto calo, con l'ultimo indice Ftse Mib che cede il 2,01% a 21.480 punti. Giornata difficile anche per le altre Borse europee: l'indice d'area conclude la seduta a -0,62%, bruciando 58,7 miliardi di capitalizzazione. In flessione Francoforte (-2,22%), Parigi (-1,2%) e Madrid (-0,88%), piatta Londra (+0,09%). Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato per quanto riguarda Nord Stream "sono le sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità".
Lo stop di Nord Stream
Nella serata del 2 settembre, Gazprom aveva fatto sapere che il Nord Stream, il gasdotto principale per il trasporto del gas russo verso l'Europa occidentale, il giorno dopo non sarebbe partito, com'era invece previsto dopo tre giorni di manutenzione. Dopo i "guasti e danni" individuati, ha detto, "il trasporto di gas" è stato "completamente fermato". Solo poche ore prima la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si era detta "della ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa". Laconica era subito arrivata la replica del 'falco' Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente: se l'Ue imporrà un price cap, il gas russo "non ci sarà più" in Europa.
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Anche il petrolio in netto aumento
Anche il prezzo del petrolio è in netto aumento in avvio di settimana: il greggio Wti passa di mano a 88,53 dollari al barile con un aumento dell'1,91%; il Brent sale del 2,13% a 95 dollari al barile. Intanto l'Opec+ ha deciso di tagliare la produzione di petrolio di 100.000 barili al giorno il mese prossimo per stabilizzare il mercato, ritornando così sui livelli di agosto: lo riferiscono i delegati, secondo quanto scrive Bloomberg.
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Ue discuterà di price cap e fondi emergenza
Nel mentre, emerge - da una bozza del documento - che i ministri dell'energia Ue discuteranno anche di tetto ai prezzi del gas e possibili linee di credito d'emergenza per gli operatori del mercato energetico nel consiglio di venerdì 9 settembre. Tra le opzioni: "Limitare temporaneamente il prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica", "limitare temporaneamente il prezzo del gas importato", ed "esclusione temporanea della produzione di energia elettrica da gas dall'ordine di merito e determinazione del prezzo sul mercato elettrico".
Von der Leyen: "Tra le misure allo studio il price cap sul gas russo"
E il price cap è anche fra le misure allo studio della Commissione europea per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia. Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un tweet: "Putin sta usando l'energia come arma tagliando l'offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L'Europa prevarrà. La Commissione europea sta preparando delle proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell'energia".