
L’Europa si sta preparando ad affrontare l’inverno, tenendo conto di tutti gli scenari possibili. L’obiettivo è abbassare la domanda di metano con una riduzione dei consumi di famiglie e aziende

La Russia potrebbe decidere di vietare totalmente le forniture di gas all’Europa, ma c’è anche il rischio che i prezzi delle materie prime salgano ulteriormente. Davanti a questo scenario, l’Europa sta già preparando un piano in vista dell’inverno
GUARDA IL VIDEO: Allarme gas, ecco il piano di emergenza
La soluzione: far ridurre i consumi di famiglie e imprese con l’obiettivo di abbassare la domanda di metano, portando quindi il mercato a un calo del costo del gas
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Già a luglio il governo francese ha approvato un piano per la riduzione dei consumi e in Germania, il ministro dell’Economia Robert Habeck ha annunciato un taglio del 15-20% ai consumi di gas della popolazione
Rincari, gli aumenti dei prezzi in arrivo dopo le vacanze
Per Habeck si tratta di una strada necessaria perché in caso di stop alle forniture di gas da parte della Russia, le riserve tedesche negli stoccaggi potrebbero garantire il fabbisogno del Paese solo per due mesi e mezzo

In Italia, Confindustria chiede al Governo di preservare le imprese, in particolare quelle energivore, abbassando la temperatura delle abitazioni private. Con una riduzione fino a 3°C, si otterrebbe un risparmio di circa 30 milioni di metri cubi al giorno, quasi il 50% del consumo medio giornaliero di tutto il settore industriale
.jpg?im=Resize,width=335)
In linea con le richieste di Confindustria sembra essere anche il piano che in primavera aveva già predisposto il governo Draghi. Le misure prevedono tre livelli di emergenza, a seconda dell’aggravarsi della situazione. Tra quelle già scattate c’è la riduzione della temperatura negli uffici pubblici che non potrà essere superiore a 19°C in inverno e inferiore ai 27°C in estate

Prevedendo lo scenario più grave che porterebbe all’applicazione delle misure del terzo livello d’emergenza, i tagli sarebbero invece più drastici. Nelle case private le temperature dovranno essere ridotte di 2°C e verrebbe limitato anche l’orario d’accensione

Ai Comuni potrebbe essere chiesto di ridurre l’illuminazione pubblica nelle strade e sui monumenti fino al 40% dei consumi totali

Gli uffici pubblici potrebbero chiudere in anticipo e anche ai negozi potrebbe essere chiesto di serrare le porte entro le 19. I locali, invece, non dovrebbero restare aperti oltre le 23

Le industrie che fanno più uso di energia, invece, potrebbero subire un’interruzione della fornitura per un periodo limitato di tempo. Soluzione che, però, Confindustria preferirebbe non venisse applicata