Superbonus 110%, quali documenti conservare per i controlli dell'Agenzia delle Entrate
Chi deve ristrutturare o rendere più efficiente la propria casa deve fare attenzione ai possibili accertamenti da parte dello Stato, che vuole evitare eventuali sperperi di denaro pubblico. Le verifiche possono avvenire anche dopo 5 anni dalla dichiarazione dei redditi in cui è stata presentata la detrazione: ecco quali fatture e autorizzazioni conservare per evitare brutte sorprese
Il superbonus 110% è uno strumento particolarmente vantaggioso, perché offre la possibilità di svolgere lavori di ristrutturazione presso la propria abitazione, con finalità di miglioramenti energetici, accedendo a un'agevolazione fiscale notevole
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Il bonus è però sottoposto anche a rigidi controlli, visto che viene percepito sotto forma di credito di imposta, sconto in fattura oppure con la cessione del credito. Per questo l'Agenzia delle Entrate applica specifici controlli fiscali, al fine di individuare eventuali scorrettezze o situazioni illecite
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Qualche errore nel processo di agevolazione è perciò dietro l'angolo visti i numerosi cambiamenti, da ultimo la nuova proroga per le villette al 30/09/2022, che ha coinvolto il superbonus. I controlli dell'Agenzia delle Entrate sono perlopiù ordinari, al pari di quelli applicati per altri sostegni fiscali simili
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Il primo controllo effettuato dal fisco riguarda l'accesso alla detrazione fiscale attraverso la dichiarazione dei redditi. In particolare, l'Agenzia delle Entrate verifica il rispetto dei requisiti per avere l'accesso a tale sostegno, ovvero la presenza di tutti i presupposti documentali per accedere al bonus, come l'applicazione dei lavori inclusi nell'agevolazione da parte del richiedente
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Più in particolare l'Agenzia delle Entrate verifica la presenza di tutte le certificazioni da inviare all'ENEA, l'ente che si occupa proprio dei bonus per l'edilizia, e le modalità di cessione del credito, aggiornate recentemente. Da poco è stata aggiunta anche la quarta operazione, che può essere effettuata non solo verso le banche, ma anche verso le imprese
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Come ci si può perciò preparare per eventuali controlli? Innanzitutto svolgendo i lavori inclusi nel superbonus 110%, quindi richiedendo l'agevolazione solamente per quegli interventi edilizi previsti
Assolutamente importante conservare però anche tutti i documenti, in modo tale da poter sempre dimostrare la correttezza di tutti i passaggi. Sono da conservare le fatture con le spese sostenute, la ricevuta del bonifico postale o bancario per l'avvenuto pagamento dei lavori, la dichiarazione del consenso del proprietario dell'immobile se i lavori sono stati svolti e le spese sostenute da un altro soggetto, una copia del documento di delibera dell'assemblea condominiale in caso di lavori su parti comuni di edifici e infine le certificazioni da inviare all'ENEA
Da tenere in considerazione sono anche le tempistiche dei controlli, che spesso non vengono effettuati nell'immediato ma anche dopo diversi anni
Le regole infatti evidenziano come il fisco può intervenire e controllare la fruizione di diversi sostegni, come il bonus facciate 2022, con i nuovi lavori ammessi fino a dicembre. Per questi controlli, per quelli su tutti i bonus, incluso il superbonus 110%, l'Agenzia delle Entrate ha tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi con cui è stata richiesta la detrazione
Per questo motivo è consigliato, per tutelarsi il più possibile, conservare negli anni tutta la documentazione relativa ai lavori, secondo l'elenco visto sopra, e avere copia di fatture e autorizzazioni. In caso di controllo infatti, potrebbe essere necessario presentare al fisco uno o più documenti nuovamente