La crescita dell’inflazione incide anche sull’estate. La classifica dei 30 maggiori rincari, elaborata dall'Unione nazionale consumatori, mostra un podio dominato dall'aumento a tre cifre dei biglietti aerei. Ma la crescita dei prezzi non risparmia quasi nulla, dal costo degli hotel fino a quello di pranzi e cene fuori
La crescita dell’inflazione incide anche sull’estate: rincari a tre cifre per i voli all'estero, la corsa della benzina che non si arresta e il caro-vacanze sempre più consistente. Così, che si scelga l'hotel o il b&b, o che si opti per il ristorante o la cena a casa, i rincari non risparmiano quasi nulla
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Se poi si considerano anche le spese obbligate come le bollette, che non accennano a sgonfiarsi, l'effetto per le famiglie è di una vera e propria stangata
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La classifica dei 30 maggiori rincari, elaborata dall'Unione nazionale consumatori sulla base del dato diffuso dall'Istat (inflazione a luglio al +7,9%), mostra un podio dominato dall'aumento dei biglietti aerei
Vacanze, gli italiani sforano il budget fissato. Ma il 65% limiterà le spese al rientro
I voli europei segnano un'impennata annua del 168,4%, seguiti dai viaggi intercontinentali (+125,7%). Non va tanto meglio per chi sceglie di muoversi in aereo all'interno dell'Italia, con i voli nazionali all'11esimo posto con un aumento comunque a doppia cifra che sfiora il 27%
Costa anche muoversi in automobile, qualunque sia il tipo di alimentazione: si va dal +38,6% per Gpl, metano e ricariche elettriche al +30,9% del diesel al +22,3% della benzina
Guardando alla top 10 delle sole voci legate alle vacanze, guidano la classifica dei rincari alberghi e motel, con un aumento del 16,6%, seguiti dalle pensioni (+9,4%) e dai pacchetti vacanza in Italia (+5,7%)
Il caro-prezzi non risparmia nemmeno chi sceglie di andare a pranzo o cena fuori: costa di più mangiare al ristorante (+4,8%), ma anche optare per un pasto in pizzeria (+5,4%) o un hamburger al fast food o take away (+5,2%)
Spesa più cara anche se si sceglie di cucinare tutto in casa: gli aumenti colpiscono tutti i prodotti alimentari. Sul podio ci sono gli oli diversi da quello di oliva (+65,8%), burro (+32,3%) e pasta (+26,3%), ma non si salva nulla, dalle carni al pane, dall'insalata allo yogurt
Registra poi un forte rincaro, con tanto di terzo posto nella top30 di tutti gli aumenti, l'energia elettrica sul mercato libero (+109,2%) che batte il Mercato tutelato fermo al quinto posto con un ben più basso +57,3%
Gli aumenti più contenuti sono invece quelli per un biglietto al museo (+3,6%), manifestazioni sportive e cinema (+2,4%)
Vacanze a parte, dunque, la preoccupazione resta alta. Il tasso di inflazione al 7,9% "si traduce a parità di consumi in una maggiore spesa di 2.427 euro annui per la famiglia 'tipo', che sale a 3.152 euro annui per un nucleo con due figli", calcola il Codacons, che stima complessivamente un aggravio di spesa annuo per gli italiani di 53,5 miliardi per l'acquisto di beni e servizi rispetto al 2021