Risparmiare in vista dell’inverno, quando l’Italia avrà bisogno di più luce e gas. L’appello arriva dall’Autorità di controllo del settore, viste le incognite della guerra in Ucraina e le possibili ripercussioni sulle forniture russe. L’anno scorso tariffe elettriche leggermente al di sotto della media Ue, più care quelle del metano. Il bonus sociale ha alleggerito quattro milioni di famiglie dai rincari. Necessari più investimenti per l’acqua
Bisogna stringere la cinghia. E’ questo uno dei messaggi che arriva dall’Arera, l’autorità per la regolazione dell’energia nella sua relazione annuale. I consumi delle famiglie e delle imprese aumenteranno in autunno e inverno, spiega il presidente Stefano Besseghini, e quindi bisogna promuovere una campagna d’informazione per incentivare i risparmi. Consumare meno per avere più certezze di avere gas ed elettricità sufficienti, viste le incognite che porta la guerra in Ucraina.
Gas, in calo il peso della Russia
Le importazioni di metano dalla Russia sono in discesa ma Mosca rimane un grande fornitore, nonostante sia aumentato il peso di altri partner, ma anche l’approvvigionamento di gas liquido via nave, la promessa di incrementare la produzione nazionale (l’anno scorso al minimo storico) e continui la corsa per riempire le riserve.
Bollette, bonus sociale a quattro milioni di famiglie
Ma ci troviamo in un momento straordinario, basta guardare le bollette. Aumenti che gli interventi del governo hanno alleggerito, permettendo a quattro milioni di famiglie di pagare (grazie al bonus sociale) fatture sostanzialmente in linea con quella di un anno fa, quando i prezzi hanno iniziato a galoppare. Nel 2021 le tariffe della luce per uso domestico sono state in linea col resto d’Europa, mentre per il metano sono risultate più care della media continentale. Costi calmierati anche perché sono stati tagliati molti balzelli non legati direttamente ai consumi. L’Autorità auspica che si continui in questa direzione anche in futuro e spera in nuovi interventi di Bruxelles, in particolare per fissare un tetto al costo del gas importato.
Acqua, serve gestione più efficiente
Tra le questioni aperte anche quella dell’acqua. L’Italia continua ad avere tubi colabrodo e gli sprechi riguardano anche la depurazione, che resta al palo. “Siamo in ritardo con gli investimenti”, ammette Besseghini, che ricorda come bisogna attivare al più presto una gestione industriale degli acquedotti lì dove, soprattutto al Sud, non esiste.