Inflazione, dai voli internazionali agli alberghi: la top ten dei rincari delle vacanze
Secondo la classifica dell’Unione Nazionale Consumatori, i voli internazionali subiscono un rincaro del 124,1% rispetto all’anno scorso. Sono seguiti dai voli nazionali (+33,3%) e dal noleggio di mezzi di trasporto, l'affitto di garage e posti auto (+24,3%)

Voli internazionali e alberghi, passando per il noleggio di mezzi di trasporto. Con l’aumento dell’inflazione, non è confortante il quadro per chi sta per andare in vacanza. A segnalarlo è l’Unione Nazionale Consumatori. L’associazione di categoria ha elaborato i dati Istat sui prezzi al consumo stilando quattro classifiche: i servizi che a giugno hanno registrato i maggiori rialzi annui per quanto riguarda le voci legate alle vacanze, i rialzi dei prodotti alimentari, le classifiche assolute dei rincari mensili e annuali
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In testa alla top ten dei rialzi legati alle vacanze, si collocano i prezzi dei voli internazionali: aumentano del 124,1% rispetto a giugno 2021 e detengono anche il primato rispetto a tutte le voci del paniere. Si collocano inoltre al secondo posto assoluto degli incrementi mensili con un +21,3%
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Al secondo posto della classifica estiva, i voli nazionali: su base annua salgono esattamente di un terzo, +33,3%. È la voce che segna il record degli incrementi mensili con +31,4% su maggio 2022. Al terzo posto, il noleggio di mezzi di trasporto, l'affitto di garage e posti auto con +24,3% (+7,4% sul mese precedente, quinto posto della top ten mensile). Appena fuori dal podio gli alberghi, i motel e le pensioni che segnano un +21,4% rispetto allo scorso anno (+5,7% su base congiunturale, ottavo posto)
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Seguono il trasporto marittimo (+18,7%), i gelati (+13,4%) e i pacchetti vacanza internazionali (+6,2%). La situazione non migliora andando al ristorante (+4,6% sullo scorso anno), in un parco o in un museo (+3,2%). A chiudere la top ten dei rincari estivi, i servizi ricreativi e sportivi che includono piscine, palestre, discoteche e stabilimenti balneari: segnano un +2,4% ma in un mese rincarano del 2,8%

Al primo posto della top ten di tutti gli aumenti mensili, rispetto a maggio 2022, si trovano i voli nazionali (+31,4%), seguiti da quelli internazionali (+21,3%). Al terzo posto, i villaggi vacanze e i campeggi con +11,3%

Al quarto posto la benzina che sale del 9,8% in appena un mese (+25,3% su giugno 2021), seguita dal noleggio dei mezzi di trasporto (+7,4%) e dal gasolio per mezzi di trasporto (+6,7%, +32,3% su base annua). Al settimo posto l'E-book download (+6,2%), poi alberghi (+5,7%), pasta sfoglia (+5,1%) e il gasolio per riscaldamento (+4,9%)

L'energia elettrica è appena fuori dalla top ten degli aumenti mensili con +4,6% ma su base annua sale dell'81,4%. Si colloca al secondo posto dei rincari annui, determinando per una famiglia media una stangata annua pari a 514 euro

Per la top 20 annuale relativa a tutto il paniere Istat, al primo posto i voli internazionali (+124,1% su giugno 2021), seguiti dall'energia elettrica (+81,4%) e dall'olio diverso da quello di oliva (+68,6%). Poi gas naturale e di città (+67,3%), gasolio per riscaldamento (+52,7%), al sesto Gpl e metano (+38,2%), voli nazionali (+33,3%), gasolio per mezzi di trasporto (+32,3%).

Chiude la top ten il burro (+27,7%). In classifica anche la benzina (+25,3%), gli alberghi, la farina (+20,5%), la pasta (in 17esima posizione con +18,3%). Chiude la top 20 il pollame (+15,1%), la carne che subisce maggiori rialzi

Per la top 20 dei prodotti alimentari, il record dei rincari annui spetta all'olio diverso da quello di oliva che aumenta del 68,6% rispetto a giugno 2021. Al secondo posto della top ten, il burro che cresce del 27,7%. Sul gradino più basso del podio la farina che sale del 20,5% in un anno. Al quarto posto la pasta (fresca, secca e preparati di pasta) che aumenta del 18,3%
Seguono la margarina, che costa il 16,8% in più su base annua, il pollame (+15,1%) e il riso (+13,7%). All'ottavo posto le uova (+13,6%), le patatine fritte (13,5%). A chiudere la top ten i gelati che aumentano del 13,4%. Si segnalano poi il latte conservato (+12,1%), i vegetali freschi (+11,8%), il pane (+11,3%), la frutta fresca (+10,9%)