
Bce, rialzo tassi d'interesse. Conviene un mutuo a tasso fisso o variabile?
Tra gli effetti più immediati delle nuove scelte di politica monetaria europea ci sarà l'aumento del costo dei mutui. Gli unici a non subirne le conseguenze saranno i cittadini che hanno già contrattato nei mesi scorsi un finanziamento a tasso fisso. Per tutti gli altri scattano i rincari, ma rimarrà più vantaggioso - dicono gli esperti - scegliere il tasso fisso rispetto al variabile

Stop al programma d’acquisto di debito pubblico e rialzo dei tassi d’interesse, di 25 punti base già da luglio e di 50 punti da settembre. Si sentiranno fin da subito gli effetti delle nuove politiche della Banca centrale europea
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Una delle conseguenze più immediate sarà l’aumento del costo dei mutui, soprattutto di quelli a tasso variabile
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L’era dei mutui a costo quasi zero sta quindi per finire. Già negli scorsi mesi il mercato, anticipando la stretta sulla politica monetaria di Francoforte, aveva iniziato a prepararsi: chi ha chiesto un finanziamento si è visto offrire tassi più alti di quelli concessi lo scorso anno
Bce, rialzo dei tassi: cosa cambia per i mutui
Come spiega su La Stampa Luca Mezzomo, responsabile macro & fixed income research di Intesa Sanpaolo, nelle ultime settimane è stato di fatto già impossibile trovare opzioni sotto il 2%
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Se ci si appresta ad aprire le pratiche per un nuovo mutuo, conviene quindi puntare su quelli a tasso fisso o scegliere un finanziamento a tasso variabile con un tetto massimo
In Italia la metà delle persone che hanno un mutuo faticano a pagarlo
Rispetto ai mutui a tasso fisso già contrattati, quelli ancora da aprire saranno comunque più costosi. Soltanto chi ne ha già uno attivo eviterà quindi gli effetti negativi dei rialzi

Consumerismo No Profit parla degli "effetti a cascata" che le decisioni della Bce avranno invece sui mutui a tasso variabile, andando a creare "una situazione paradossale che rischia di compromettere per tante persone la possibilità di acquistare la prima casa, con una conseguente battuta d'arresto del mercato immobiliare che nel 2021 aveva segnato un +23,9% rispetto al 2019"

Codacons ha realizzato un’elaborazione per capire come l’aumento dei tassi inciderà sulle rate da pagare. Con un mutuo da 200mila euro per l'acquisto di una prima casa a Roma, la rata mensile di un finanziamento a 30 anni costa, sulla base degli attuali indici Euribor e delle miglior offerte presenti sul mercato, 619 euro

L’importo passerà a 642 euro al mese con un aumento dei tassi dello 0,25% e a 665 euro al mese in caso di incremento dello 0,50%, con una maggiore spesa che raggiunge i 46 euro a rata mensile e un aggravio di 552 euro in un solo anno

Sulla base delle attuali offerte sul mercato, in caso di aumento dei tassi dello 0,50% il costo complessivo di un mutuo a tasso variabile, solo per le maggiori rate mensili, salirebbe in totale di +10.800 euro in caso di finanziamento a 20 anni, di +12.600 euro per un mutuo a 25 anni e addirittura di +16.560 euro per un mutuo a 30 anni

Va però sempre considerato che l'andamento dei tassi variabili, in una finestra temporale così ampia, potrebbe subire modifiche sia in negativo che in positivo, con effetti diversi sulla spesa di chi ha aperto un mutuo. Per evitare spiacevoli sorprese è però consigliabile di stabilizzare la condizione del proprio finanziamento scegliendo un tasso fisso