L'Ue taglia le stime di crescita del Pil italiano nel 2022: dal 4,1% scende al 2,4%

Economia
Ansa-Ipa

Le stime economiche della Commissione europea valutano al ribasso la ripresa, non solo italiana ma di tutta l'Eurozona. A causa della guerra in Ucraina, il tasso di inflazione toccherà livelli "mai così alti nella storia dell'unione monetaria", avverte il commissario Paolo Gentiloni. Nel nostro Paese ancora alti deficit e debito, che continuano però a calare costantemente

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La Commissione europea taglia le stime di crescita dell'Italia. Il Pil dovrebbe scendere al 2,4% nel 2022 e rallentare all'1,9% nel 2023, contro il 4,1% e il 2,3% previsti lo scorso febbraio. La maggior parte della crescita italiana, segnala Bruxelles, va attribuita a “un effetto di trascinamento” legato alla “rapida ripresa” registrata nel 2021, dopo la crisi innescata dalla pandemia da Covid-19. Responsabile del peggioramento delle prospettive è la guerra in Ucraina che, pesando sulle catene di approvvigionamento e causando un aumento dei prezzi, porta con sé “pronunciati rischi al ribasso". Il ritorno dell’economia italiana ai livelli di produzione pre-crisi dovrebbe vedere un percorso di espansione più sostenuto nel 2023, grazie agli investimenti del Pnrr. Ed è sempre il conflitto nell’Est-Europa che invece porta Bruxelles a stimare in rialzo l’inflazione. Se a febbraio la Commissione Ue prevedeva che nel 2022 in Italia si sarebbe fermata al 3,8%, adesso si pensa che arriverà a sfiorare il 6%. Restano alti ma “continueranno a calare” invece deficit e debito.

Deficit e debito in Italia

Il deficit italiano, al 7,2% nel 2021, arriverà al 5,5% nel 2022 e al 4,3% nel 2023. Il debito, dal 150,8% dello scorso anno, passerà al 147,9% quest'anno e al 146,8% nel 2023 “in maniera significativa anche in seguito al graduale abbandono delle misure fiscali legate alla pandemia".

Inflazione in Italia e nell’Eurozona

Il tasso di inflazione, secondo le stime, nel 2022 in Italia si attesterà al 5,9%, sotto la media europea del 6,1%. Il prossimo anno dovrebbe scendere al 2,3% per Roma e al 2,3% nell’Eurozona. Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha definito il tasso di inflazione che sta affrontando come "il più alto nella storia dell'unione monetaria”. L’incertezza economica è stata “drammaticamente” aumentata dalla guerra in Ucraina, proprio quando l’Ue “si stava scrollando di dosso il colpo della pandemia".

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Le conseguenze dello stop al gas russo

La Commissione prende in esame l’ipotesi di un embargo europeo al gas russo. L’Italia, si legge nelle previsioni, “sarebbe gravemente colpita”, in quanto Paese tra i “maggiori importatori di gas naturale russo” in Ue. Ma tutta l’Eurozona risentirebbe dell’interruzione ai rifornimenti energetici da Mosca: lo stop potrebbe costare il 2,5% della crescita e il 3% del tasso di inflazione per l'Ue.

La crescita dell’Eurozona

La crescita dell'intera Eurozona rallenterà al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. Tagliate quindi le precedenti stime che davano il Pil al 4% nel 2022 e al 2,7% nel 2023. I Paesi europei con le previsioni di crescita del Pil più basse sono Germania (1,6%), Finlandia ed Estonia (entrambe all’1%).

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