Guerra Russia-Ucraina, petrolio continua a correre. Rublo debole

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Il conflitto influenza anche l'andamento delle Borse. Milano apre in ribasso, poi azzera le perdite a metà seduta e chiude in positivo. Situazione simile anche per le altre Piazze europee. Rublo in calo, scambiato a 105 sul dollaro, mentre la Bce sospende la pubblicazione del tasso di cambio con l'euro. Ancora chiusa la Borsa di Mosca 

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La guerra fra Russia e Ucraina continua a incidere anche sull’andamento dell’economia globale. Le Borse europee hanno recuperato terreno a fine giornata: quella di Milano ha aperto in calo dello 0,38% a quota 24.270 punti e poi, in linea con gli altri listini europei, ha chiuso in rialzo dello 0,70% a 24.534 punti. Volano le materie prime: ad Amsterdam il gas si attesta a 168 euro al Mwh, il petrolio Wti registra con un rialzo del 3,7% a 107 dollari al barile mentre il brent sale a 109 dollari (+4,4%) (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE). 

 

Rublo debole

Intanto il rublo continua a perdere terreno. La moneta russa, che prima della guerra in Ucraina trattava a 75 sul dollaro, passa ora di mano a 105 sul biglietto verde, un lieve recupero rispetto al cambio di stamane (107) e di ieri sera quando ci volevano 112 rubli per un dollaro. La pubblicazione del tasso di cambio rublo/euro è stata invece sospesa. Una decisione che la Banca centrale europea ha spiegato con l'impossibilità di determinarne uno rappresentativo delle condizioni di mercato. La Borsa di Mosca è rimasta di nuovo chiusa, mentre hanno accusato un nuovo tonfo alcuni dei maggiori gruppi russi quotati alla Borsa di Londra attraverso i depositary receipts, i certificati che rappresentano le azioni di società estere. Il colosso russo dell'energia Gazprom è crollato del 23,5% a 0,58 dollari, con il depsitary receipt che valeva 5,58 dollari venerdì scorso. Sprofonda Lukoil che cede il 93,23% a 0,72 dollari e non va meglio a Sberbank -78,43% a 0,045 dollari e Rosneft -77,71% a 0,601 dollari. 

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Prezzo mais ai massimi dal 2013 a Chicago

Non volano solo i prezzi del petrolio e del gas. Alla Borsa di Chicago, il Chicago Board of Trade (Cbot),  il future sul mais è balzato ai massimi dal 2013 (+1,79% a 738 dollari). Corre ancora anche il future sul grano arrivato oltre i 10 dollari al bushel, ossia lo staio, l'unità di misura internazionale che nel caso del frumento è pari a circa 27,2 chilogrammi.

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