
Superbonus, Confartigianato: “A rischio 127mila assunzioni”. Partiti preparano emendamenti
L’associazione lancia l’allarme dopo la stretta alla cessione del credito stabilita dal decreto Sostegni-ter: "Segnali negativi arrivano già da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore quasi dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021”. Il Pd lavora a una norma per una doppia cessione, e la richiesta di modifiche arriva anche da M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia

Dopo le proteste del mondo produttivo e dei consumatori per la stretta al Superbonus arrivata con il decreto Sostegni-ter, che ha ridotto la possibilità di cedere i crediti maturati nei confronti dello Stato, arriva l'allarme di Confartigianato sui posti di lavoro a rischio. E la politica lavora ad alcuni emendamenti sul tema
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"Gli stop and go normativi sull'utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica stanno rallentando la ripresa del settore delle costruzioni - dice Confartigianato - In particolare, sono a rischio le assunzioni di 127mila lavoratori previste dalle imprese del settore nel primo trimestre del 2022". Poi l’appello: "Via le restrizioni alla cessione del credito, rischiano di affossare il mercato delle costruzioni" (Nella foto Marco Granelli, presidente di Confartigianato)
Il comunicato ufficiale di Confartigianato
Un "vero e proprio percorso ad ostacoli" mette a rischio assunzioni che le imprese avevano previsto per questi primi tre mesi dell'anno, e "segnali negativi arrivano già da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione", dice Confartigianato che, in una rilevazione dell'Ufficio studi, ha quantificato gli effetti delle ripetute modifiche alle disposizioni riguardanti gli incentivi sugli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici
Superbonus 110%: le ultime novità
In particolare - viene evidenziato dall’associazione -, il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio del maggio 2020, nell'arco di 20 mesi ha subito 9 interventi di modifica, 1 ogni 68 giorni. La modifica più recente, prevista dall'articolo 28 del Decreto Legge Sostegni ter, limitando a una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali rischia di bloccare la corsa del settore delle costruzioni che ha determinato il 15,2% della crescita del Pil tra gennaio e settembre 2021
Bonus, stretta su cessione del credito: si potrà fare solo una volta
“In Italia il settore delle costruzioni - edilizia e installazione di impianti - è costituto da 486mila micro e piccole imprese con 1 milione 155 mila addetti, che rappresentano l'87,5% dell'occupazione del comparto", ricorda Confartigianato
Nodi nel governo, dalle bollette ai bonus casa
Poi l’associazione avverte: "Ora le restrizioni alla cessione del credito, assunte con il pur doveroso e condivisibile intento di contrastare le truffe, rischiano di affossare il mercato delle costruzioni, l'occupazione del settore, la propensione dei cittadini a effettuare interventi di manutenzione ed efficientamento energetico delle abitazioni, allontanando anche gli obiettivi di abbattimento delle emissioni ambientali"

"I segnali negativi - dice Confartigianato - arrivano già da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021)"

Preso atto che il Governo non sembra aver intenzione di intervenire di nuovo tramite decreto, come chiedono in molti, i partiti della maggioranza (ma anche l'opposizione è contraria alla stretta), si preparano a modificare il Sostegni-ter al Senato, dove è appena approdato. E dove lo stesso Servizio Bilancio di Palazzo Madama ha sollevato qualche dubbio: la stretta potrebbe avere un impatto sugli investimenti e, frenando la spesa, potrebbe allo stesso tempo farsi sentire anche sul gettito a favore dell'erario in termini di Iva, Irpef/Ires e Irap

Il Pd - ma anche il M5S - prepara un emendamento che rimodula la norma anti-frodi in modo da consentire una doppia cessione dei crediti. "Non si può bloccare la doppia cedibilità per le banche a bassa capacità fiscale, rischiando di bloccare il 110% e di perdere posti di lavoro e opportunità per realizzare l'efficientamento energetico. Sarebbe un danno per le famiglie, le imprese e per l'ambiente", ha detto il capogruppo dem in commissione Bilancio al Senato, Daniele Manca (nella foto), convinto comunque che "sarebbe bene" che fosse il Governo a intervenire

Anche la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini (nella foto), chiede che si intervenga, e la stessa richiesta viene anche da Maria Teresa Bellucci, deputato e capogruppo FdI in commissione Affari sociali, secondo cui "chi lavora e fa impresa non deve subire le storture di un esecutivo che non ha voglia di ammettere le proprie responsabilità e di tornare sui suoi passi"

Intanto presto potrebbe aggiungersi un'altra modifica ai bonus edilizi, perché non è solo sul fronte degli abusi fiscali che i bonus preoccupano, ma anche su quello delle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto di subordinare l'ottenimento dei bonus edilizi all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, per tutelare sia i lavoratori che le imprese che già rispettano le regole