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Ance: 81% dei fondi Pnrr assegnati, ma attenzione al rialzo dei prezzi

Economia

Lorenzo Borga

Più indietro la missione per la digitalizzazione. Ma il ministro Vittorio Colao rassicura: siamo in linea con gli obiettivi del piano

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L'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (LO SPECIALE DI SKY TG24) continua tra alti e bassi. A fornire gli ultimi dati è l'Ance, l'associazione dei costruttori, secondo cui l'81 per cento dei 108 miliardi destinati alle costruzioni è stato assegnato ai progetti definitivi. Non tutte le missioni del Pnrr però procedono allo stesso passo: quella per la digitalizzazione è ferma al 43 per cento, anche se residuale per il settore delle costruzioni (circa il 5-6 per cento del totale).

Lo stato dell'arte della digitalizzazione

Un campanello d’allarme che arriva dopo il bando per portare la fibra ottica nelle isole minori andato deserto per un errore formale e per la carenza di navi che posano i cavi sul fondo del mare. Il ministro della transizione digitale Vittorio Colao ha voluto quindi rassicurare i parlamentari in audizione alla Camera: "Sui 19,8 miliardi circa sono stati già assegnati 9,5 miliardi pari a circa il 48 per cento del totale dei fondi per la digitalizzazione, di cui 3,7 miliardi per Italia ad un Giga, 2,2 per Italia a 5G, 1,7 per lo spazio". Per il ministro c'è stato "un progresso in linea con le scadenze stringenti del Pnrr e le ambizioni che avevo dichiarato a inizio mandato". Per la digitalizzazione il piatto forte saranno i bandi per costruire la rete in fibra ottica, da assegnare entro giugno, mentre il super cloud nazionale della pubblica amministrazione - su cui è in vantaggio l'alleanza tra Cdp, Leonardo, Tim e Sogei - dovrà essere pronto entro l'anno.

Rischio rialzo dei prezzi

Le due missioni principali per il settore edile sono invece a buon punto: sulle infrastrutture è stato assegnato il 98 per cento dei fondi, per la transizione ecologica il 79. Cosa cambierà nelle nostre vite? Nei progetti c'è un po' di tutto: dai 74 milioni per la ciclabile adriatica da Venezia al Gargano al miliardo e mezzo per l'alta velocità del Terzo Valico che collegherà meglio Genova al resto del Nord-Ovest. Anche se a complicare la spesa potrebbe essere il rialzo dei prezzi: il forte rincaro delle materie prime, se non incorporato nei bandi di gara, potrebbe rischiare di bloccare le opere non ancora iniziate.

La sfida dei bandi

Da ora in poi governo ed enti locali non potranno più permettersi pause: il regolamento del Recovery Fund ci impone infatti di impegnare giuridicamente 7 euro su 10 delle sovvenzioni entro la fine dell'anno, e il resto entro il 2023. Per riuscirci non basterà assegnare i soldi ai singoli progetti, ma ministeri, regioni e comuni dovranno affidare gli appalti alle aziende che effettueranno i lavori. E il diavolo, si sa, si nasconde nei dettagli.